t Con questa dizione intendiamo oltre agli USA, il Canada, i paesi del MEC e quelli dell'Europa settentrionale, il Giappone, l'Australia e la Nuova Zclanza, Israele ed il Sud Africa. 2 Con qualche eccezione, s'intende. Ci riferiamo, ovviamente a Baran e Sweczy, a Samir Amin, ad A. Emmanuel: rutti questi autori nclla loro produzione scientifica si sono posti dal punto di vista delle nazioni oppresse, contro l'imperialismo, e contro le strutture sociali create dall'imperialismo nei paesi metropolitani. Queste prese di posizione hanno causato loro non pochi insulti da parte dei «marxisti» accademici (vedi, per tutti R. SANDRI, Stravaganze ed aberrazioni di A. G. Frank, in « Politica ed Economia», n. 5, 1972) e significativi riconoscimenti da parte dei marxisti rivoluzionari (vedi, per tutti Vo NHAN TRI, Le neo-colonialisme yankee, in « Edutes Vietnamiennes », n. 26). J Vedi M. DonB, Problemi di storia del capitalismo; Editori Riuniti, Roma 1958, cap. VIII. • Cfr. Sviluppo del mercato dei calcolatori nel periodo della decadenuz deWimperialismo, in «C lasse», n. 6. s Vedi R. BANPI, intervento del 27 maggio 1970 alla ricerca del prof. CANNELLA, A proposito dei concetti di capitalismo ed imperialismo, ciclostilato. 6 K. MARX_ Per la critica dell'economia politica, Editori Riuniti, Roma 1969. ' Cfr. Le Thian: • Attualmente l'Asia, l'Africa e l'America Latina costituiscono la zona delle tempeste rivoluzionarie dove si accumulano tutte le contraddizioni del mondo, l'anello piU debole del sistema imperialista • (in Avanti sotto le gloriose bandiere della Rivoluzione d'Ottobre) . P. Vongvichit: « La rivoluzione Lao si sviluppa nella regione del sud-est asiatico, là dove si accumulano le contraddizioni della nostra epoca, dove si scatena una tempesta rivoluzionaria di una violenza senza precedenti; questa tempesta sta spez. zando l'anello più debole della catena imperialista, aprendo la via della liberazione a centinaia di milioni di persone oppresse e sfruttate» (in Il Laos e la vittoriosa lotta del popolo Lao contro il neocolonialismo americano). 8 A. A. YouNG, Rendimenti crescenti e sviluppo economico, in « Economie Journal », 1928, pp. 527 sgg. 9 A. EMMANUEL, Lo scambio ineguale, Einaudi, Torino 1972: dr. il cap. III , par. III. 10 Questa esplicita teorizzazione del rapporto di causa che lega i salari - e dunque la composizione di classe - alla ' specializzazione ' internazionale, è contenuta nel cosiddetto « Rapporto Uri» : Rapport sur la capacité concurrentielle de la Communa11téEuropeenne, Bruxelles 1972, voi. II , cap. IV. Tale rapporto può essere considerato la migliore esposizione teorica del neocolonialismo europeo. 11 Molta apologia « indiretta » dell'imperialismo passa oggi attraverso la sedicente « sinistra di classe » che vede nei processi di sviluppo economico e sociale sopra descritti nient'altro che l'effetto del « tradimento» dei « revisionisti »: gran parte di questa apologia passa quindi attraverso · la misconoscenza della realtà imperialista. Vedi, per una esposizione estremamente banalizzata di questa tesi, G. ARRIGHI, Struttur a coloniale e struttura di classe • nell'analisi del sottosviluppo, in « Probl emi del Socialismo », n . 10, terza serie; dr. anche R. ROMANO, Sulle «tesi» di A . G. Frank, in « Studi Storici», n. 1, 1971 e R SANDRI, art. cii. 12 Vedi la puntual e analisi di A. PEsENTI, Le tendenze dell'economia internazionale nel Convegno dell'Istituto Gramsci su Il capitalismo italiano e l'economia internazionale, Roma 1970. Il Vale qui la classica analisi dei marxisti americani BAR.ANe SWEEZY in Il capitale monopolistico, Torino 1968 ed una parte del dibattito che ne è seguito raccolto in Sul capitale monopolistico, De Donato , Bari 1971. 14 G. MANGHETTI, I provvedimenti USA: un confronto fra passato e 62 Bibliote ca Gino Bianco
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