italiano, sembra che siano bastati due anni ('70 e '71) di lotte di fabbrica che hanno strappato aumenti salariali destinati a portare una parte della classe operaia italiana sui livelli medi europei, per rovinare economicamente e socialmente il capitale - grande e piccolo - in Italia . Que sta è, ovviamente, l'interpretazione che la borghesia tende a dare della crisi italiana. La verità sembra, più probabilmente , essere esattamente all'opposto: è piuttosto la crisi - blocco dello sviluppo delle forze produttive - che la borghesia ha imposto alla economia italiana ad aver sollecitato un intervento della classe operaia e del proletariato in difesa dei propri interessi . ~ evidente, da quanto detto sopra, come l'interru zione del tipo di sviluppo neocapitalistico prima e il ruolo subimperialistico poi, dovevano avere degli effetti sottosviluppanti anche sulla classe dominante. La caduta del saggio di profitto e delle possibilità di remunerare il capitale esprime in modo particolarmente efficace la superfluità individuale della classe capitalistica, cosl come lo « sciopero» degli investimenti aveva dimostrato , negli anni immediatamente precedenti, la sua superfluità sociale. La crisi finanziaria delle imprese (la loro pesante esposizione verso_le banche, la sensibile riduzione delle quote di ammortamento, particolarmente nelle grandi società ecc.) a sua volta è indice di un più accentuato spostamento dell'intero capitale su obiettivi speculativi: negli ultimi sei mesi del '72 le plusvalenze realizzate dalle immobiliari sono state del 300%, mentre i pianti sul « profitto zero » si alzavano da più parti 35 • In conclusione le 'contraddizioni indotte dal processo di sviluppo in atto si sono fatte sentire pesantemente nella stessa borghesia. Con la rottura del blocco salariale del '62- '63 e con quella dell'organizzazione capitalistica della disponibilità operaia nel '69-'70 la borghesia italiana ha manifestato tutte le sue carenze storiche, tutto il suo carattere di transitotietà che è cosl caratteristico di questa classe sociale. L'incapacità della borghesia nel dare risposte, che spostassero a suo favore l'equilibrio sociale, alle iniziative del proletariato è la conferma della storicità della crisi attuale, dell'incapacità del sistema delle imprese di pot er assicurare ancora la sua sopravvivenza, autonoma, se non come escrescenza parassitaria di un capitalismo di Stato o come filiale di gruppi esteri. Ma la crisi del sistema delle imprese significa, in primo luogo, che è entrata in crisi la basilare condizione di esistenza dell'impresa, e cioè la separazione delle imprese fra di loro e la separazione, interna all'imp resa, fra la proprietà dei mezzi di produzione e 54 Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==