Classe - n. 7 - luglio 1973

tivo dei suoi capitali attraverso la realizzazione di una parte (fino allora inevasa) della produzione, o attraverso la messa in funzione di una parte (fino allora non utilizzata) di impianti e capitale. È facile vedere come lo straordinario sviluppo del capitalismo di Stato in Italia - cui abbiamo precedentemente accennato - non sia assolutamente riconducibile ad uno schema keynesiano, quale quello sopra delineato, ma, piuttosto, impedisca l 'attuazione di qualsiasi politica di sostegno della domanda globale. Infatti - e quanto detto sin qui risulterà evidente - il capitale di Stato in Italia è, fondamentaltnente, un creatore di ricchezza in quanto è diventato sempre più rilevante la sua presenza come potenza industriale. A differenza degli altri paesi l'intervento dello Stato si è particolarmente diretto, in Italia, verso l'assunzione di partecipazioni industriali assicurando, nel '68, il 13,5% dell'intero valore aggiunto dell'industria ed il 6,3% dell'occupazione in questo settore; per quanto riguarda le grandi imprese, abbiamo già osservato come la presenza delle industrie di Stato sia stato l'elemento più rilevante del periodo seguito alla nazionalizzazione dell'energia elettrica. Ma per valutare interamente l'importanza che il capitale di Stato ha raggiunto in Italia è necessario ricordare come nel 1971 le imprese pubbliche hanno assicurato il 47,2% di tutti gli investimenti industriali; il restante 52,8% - gli investimenti privati - è stato garantito, per più del 70% dagli istituti pubblici di credito. Nelle pagine precedenti abbiamo accennato già ad alcune ragioni - connesse alla struttura interna del capitale privato italiano - che hanno favorito un cosl deciso intervento del capitale di Stato, prima in funzione di rottura di arretrati equilibri e quindi per essere fagocitato nella strut tura monolitica della borghesia italiana. Ma sarebbe importante soffermarci non solo sulla funzione di sostituzione dell'iniziativa privata - e spesso di precursore, come nel caso dell' « apertura » nei paesi nei quali è in corso un processo di restaurazione capitalistica - ma su quella, altrettanto essenziale, che assume il capitalismo di Stato come rappresentante del « capitale collettivo». Infatti l'aggravarsi dell 'anarchia sociale della produzione capitalistica è direttamente proporzionale alla progressiva socializzazione delle condizioni materiali di questa produzione. Secondo la brillante intuizione di Marx, questo vuol dire la soppressione del modo cli produzione capitalistico in seno allo stesso modo cli produzione capitalistico [ ...] un semplice momento cli 46 Biblioteca Gino Bianco

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