Resta dunque confermato, anche dall'esperienza storica dei due settori « forti » dell'economia nazionale, il meccanismo sottosviluppante e marginalizzante imposto dalla borghesia italiana all'economia. Tutto ciò non fa che aumentare l'integrazione fra rendita e profitto. Ciò ha fatto affermare, con notevole verosimiglianza, che in Italia quando va bene l' edilizia va bene tutta l'economia: il profitto si realizza se e solo se si mantengono e si rafforzano le posizioni di rendita. In tal caso, è ovvio, parlare di riforme, per esempio della casa, è del tutto fuori luogo: non a caso è dal '64 che governo dopo governo, le cose sono al punto di partenza, con l 'importante differenza che allora, data la situazione di « fluidità » dell'assetto proprietario della borghesia italiana, una lotta alla rendita fondiaria avrebbe colpito intere ssi forse marginali; oggi gli uomini della speculazione siedono al centro degli intere ssi del « più moderno » capitalismo italiano, fianco a fianco con i rappresentanti della rendita monopolista. Anche l'ultima carta che c'era da giocare, a nostro avviso, è stata giocata: alludiamo all'accelerato trasformarsi del capitalismo italiano in capitalismo monopolistico di Stato . Possiamo introdurre questo problema ricordando come nei paesi capitalistici « maturi » la funzione dell 'intervento dello Stato in economia sta essenzialmente nel tentativo di sostenere la domanda globale ove i livelli di occupazione siano insufficienti rispetto alle potenzialità produttive del sistema: in parole povere, - come ha magistralmente schematizzato il Dillard 26 - per mantenere un rapporto fra. reddito e produzione che permetta la piena occupazione è necessario un certo volume di consumi ed investimenti che, per via delle anarchiche condizioni di produzione, in genere non si determina automaticamente . L'intervento dello Stato è volto precisamente a colmare il gap tra domanda globale esistente e quella necessaria con consumi aggiuntivi, con investimenti o con tutti e due. Ma affinché l 'intervento dello Stato risulti efficace è necessario che questo non comporti assolutamente né un aumento del reddito né quello della produzione - in tal caso il problema dello smaltimento delle potenzialità « in eccesso » si riprodurrebbe automaticamente - ma deve essere di puro spreco, assolutamente improduttivo (tipo scavar buche per poi ricoprirle o costruire autostrade): il suo compito, infatti, non è quello di produrre ricchezza aggiuntiva ma piuttosto di consumare, in qualche modo, quella esistente, permettendo cosl al capitalista l'impiego remunera45 Biblioteca Gino Bianco
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