questa ·formula? Vuole indicare una linea di alleanze sociali, o di alleanze politiche, o di entrambe? Qual è dunque il senso che si deve attribuire a questo « incontro »? Due sono quelli possibili: a) unità della classe operaia e delle masse popolari; oppure, b) unità del movimento politico della classe operaia e delle masse, e dunque dclle forze politiche (partiti o frazioni di partiti) che attualmente ne esprimono le diverse componenti. Di queste due alternative, a mio avviso, è giusta la prima, non la seconda. La seconda, infatti, si regge necessariamente sul presupposto che anche la « componente » cattolica delle forze sociali in questione trovi espressione in una forza politica autonoma sua propria, la quale non può essere che (una parte de) la Democrazia cristiana. Tale presupposto diventa esplicito nel giudizio, che da taluni si dà, secondo cui la DC sarebbe un partito « popolare » (nonché « democratico » e « antifascista »). Palmiro Togliatti (A proposito del fascismo, 1928) ha spiegato che « la base sociale [o ssia la natura di classe] di un movimento politico non può essere definita tenendo conto solamente della categoria sociale dove si reclutano i suoi aderenti, bensl tenendo conto prima di tutto dei suoi obiettivi, della sua azione, di chi lo domina e lo dirige». Dall'applicazione di questa indicazione di metodo, che riveste un'importanza teorica eccezionale, derivava che il fascismo non era (né è) per nulla un fenomeno piccolo-borghese, pur contando aderenti tra la piccola borghesia urbana e rurale; ne derivava che, agendo il fascismo « agli ordini di agrari e industriali, per schiacciare il movimento operaio », la sua « base sociale » era costituita da « gli industriali e gli agrari più reazionari ». Ancora dall'applicazione di questa indicazione togliattiana deriva oggi che, se pure è vero che la DC ha tra le sue file e tra i suoi elettori una parte delle masse popolari e della stessa classe operaia (la parte cattolica, diciamo pure), tuttavia essa non è affatto espressione politica della componente cattolica del movimento operaio. Al contrario , essa è l'espressione politica del grande capitale finanziario, dei grandi monopoli, del capitale imperialista italiano e straniero, insomma della grande borghesia. I suoi obiettivi sono quelli della grande borghesia, la sua azione è al servizio della grande borghesia, i suoi dirigenti appartengono alla grande borghesia. La presenza di strati anche ampi di masse popolari tra gli elettori della DC non vuol dire che questo partito ne esprima gli interessi e le aspirazioni, non vuol dire che esso organizzi in forza politica questi strati. Vuol solo dire che su questi strati popolari si 395 Biblioteca Gino Bianco
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