legali. In ciò è riconoscibile la tendenza da parte di alcuni ad attribuire a questa parola d'ordine una portata niente affatto congiunturale e tattica, bensl strategica e teorica. Per qualche misteriosa ragione, « nella situazione nazionale italiana " (tenuto conto della « società civile » non « gelatinosa •• della Resistenza, della Costituzione), i princlpi universali del marxismo-leninismo e l'esperienza storica del proletariato di tutto il mondo non sarebbero più validi: il socialismo si potrebbe instaurare (va da sé: gradualmente) a colpi di legislazione. Chi attribuisce questo significato alla parola d'ordine in oggetto fa un ragionamento la cui impalcatura teorica è, schematicamente, la seguente: a) in primo luogo, si suppone che il marxismo-leninismo non sia una scienza, né abbia dunque princlpi universalmente validi, e lo si riduce (nel migliore dei casi) ad una metodologia empiristica; b) in secondo luogo, si suppone che una classe dominante possa cedere il campo senza combattere con tutte le forze, con tutte le armi, pc:r conservare o per riacquistare il potere; e) in terzo luogo, si suppone che il socialismo possa essere qualcosa di diverso, già nella sua fase nascente, da una diretta partecipazione delle masse, qualcosa di diverso da una creazione delle masse stesse, una « rivoluzione » (legislativa} « dall'alto ». « Lotta democratica », infine, può anche significare la rinuncia a creare (o a sollecitare la creazione di)centri autonomi e organizzati di potere politico di fatto, proletario, « in contrapposizione efficiente e attiva con lo Stato borghese» (Gramsci e Togliatti, 1919); un potere « illegale» , che prefigura una legalità, un sistema istituzionale, un potere statuale, con un segno di classe diverso, da sostituire - in una fase successiva - a quello esistente. ~ appena il caso di notare che chi assegna a « lotta democratica » questo (quarto) significato si pone decisamente al di fuori del marxismoleninismo, « la cui essenza rivoluzionaria è depositaria nella teoria della dittatura del proletariato» (Stalin), intesa come creazione originale proletaria di organi statuali « diversi in linea di principio ,. (Lenin) da quelli democratico-borghesi, con i quali distruggere e sostituire questi ultimi. Come si pone al di fuori del marxismoleninismo anche chi crede di poter rinviare la creazione del nuovo Stato a un momento successivo alla presa del potere, senza vedere che la siti.fazione di doppio potere è l'essenziale di tutte le esperienze rivoluzionarie del prolefariato. 3. La parola d'ordine « difesa della democrazia» indica alle 390 Biblioteca Gino Bianco
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