anche la contraddizione e la strozzatura più sopra enunciata, e ci~ fra un assetto proprietario estremamente concentrato ed una situazione di dispersione e di frammentazione della struttura produttiva: è in questa contraddizione, non nuova ma persistente lungo tutta la storia economica italiana dal dopoguerra, che bisogna saper leggere i principali momenti del nostro sviluppo e la base materiale della crisi attuale. Un caso di sub-imperialismo 20 • Dalla crisi, che insieme era stata economica e sociale, del '63, si uscirà con un tipo di sviluppo profondamente diverso da quello del quinquennio precedente. Confrontiamo, infatti, i tassi annui medi di variazione dei principali aggregati economici per tre periodi omogenei al loro interno 21 • Anni Reddito nazionale lordo Consumi Investimenti 1951-1957 4.66 3.46 9.15 1957-1963 5.63 5.18 8.96 1963-1971 4.66 4.67 3.37 Notiamo come ad una certa qual costanza nel ritmo di sviluppo del reddito nazionale sul lungo periodo, corrisponde prima un'accelerazione e dopo una decelerazione dell'andamento dei consumi, mentre, per l'ultimo periodo, assistiamo ad un clamoroso crollo degli investimenti. Osserviamo ora l'andamento delle esportazioni: dal '51 al '57 esse cresceranno di 52 punti, nel secondo periodo di 134 punti circa, nell'ultimo periodo di ben 175 punti (tenendo anche conto della decelerazione cui si è assistito negli ultimi due anni per le note vicende monetarie). Evidentemente il crollo nella crescita degli investimenti ed i più ridotti ritmi di aumento del reddito e dei consumi lungi dall'indebolire il grado di apertura esterna dell'economia italiana e la concorrenzialità dei suoi prodotti, l'hanno, piuttosto, sensibilmente rafforzato. Per quanto riguarda gli investimenti è necessario scendere più in dettaglio, distinguendo fra quelli in macchinari e mezzi di trasporto e quelli in costruzioni. 36 Biblioteca Gino Bianco
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