delle imprese elettriche, mostra una notevole e gattopardesca continuità; la concentrazione e la centralizzazione del grande capitale non ha fatto che accrescersi, mentre la sua monoliticità si è rafforzata sia con l'accettazione a pieno diritto del capitale di Stato, sia col persistere delle pratiche di partecipazione incrociata; l'integrazione fra rendita speculativa e rendita monopolista è più forte che mai; la classica configurazione del capitale finanziario italiano (una struttura a poli) si è evoluta eliminando i poli più deboli (come le società puramente finanziarie) e fagocitando, all'interno dei poli centrati sulla chimica, sull'automobile e sulla gomma, le attività di speculazione e costruzione edilizia, che, sotto questo aspetto, hanno sostituito la funzione esercitata dai gruppi elettrici. Alla situazione sopra descritta dell'assetto proprietario e di potere all'interno della grande borghesia italiana, fa riscontro una situazione di vera e propria frantumazione produttiva, di incredibile arretratezza strutturale, anch'essa con straordinarie tendenze alla continuità. Da una analisi dei dati di struttura sull'industria italiana lungo un ventennio, l'Italia appare come il paese in cui vi è il minor numero di addetti in imprese con oltre 1.000 addetti (siamo preceduti dal Giappone e la Francia) e, al contempo, il paese che ha il maggior numero di addetti operanti in aziende con meno di 20 addetti (anche qui siamo seguiti dal Giappone e dalla Francia). Se esaminiamo la strut tura dell'occupazione in cinque paesi (Germania, Francia, Italia, Inghilterra e Stati Uniti) è agevole notare le principali differenze fra i paesi a capitalismo avanzato (come Germania, Inghilterra e USA) e l'Ital ia. Si prenda ad esempio il settore delle macchine elettriche dove in Italia è occupato il 7,6% della forza-lavoro, contro circa il 10% negli altri paesi; negli USA il 21,0% dei lavoratori all'interno di questo settore sono occupati nell'industria dei computer e circa il 7% in Inghilterra, contro meno di diecimila addetti in It alia; analogamente possiamo notare come nell'industria dei mezzi di trasporto, in cui It alia e Francia mostrano un forte livello di occupazione, circa la metà dei lavoratori .americani occupati in questo settore lavori nell'industria aerospaziale (il 28% in Inghilterra), mentre in Italia il totale degli addetti a quest 'industria non raggiunge ancora i diecimila. Si noti, per converso, Io straordinario peso che hanno ancora in Italia il 11Cttoretessile e quello dell'abbigliamento, quello del legno Biblioteca Gino Bianco 33
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==