Classe - n. 7 - luglio 1973

appena gli sarà possibile) che a volte una minima perdita finanziaria (fra l'altro subito recuperabile) veniva ripagata in misura molto maggiore sul piano dell'asservimento e della conseguente tranquillità operaia. Ma l'aumento dell'orario di lavoro evidentemente non basta, necessitano ulteriori misure per fronteggiare la concorrenza, per cui nel '27 vengono abbassati i salari degli operai 79 • Non si sa però in quale misura debba attuarsi questo sacrificio cui gli operai sono chiamati. Tre anni più tardi appaiono sul « Bollettino ,. le nuove tariffe di una ulteriore revisione dei salari secondo le quali le retribuzioni agli operai hanno sublto una decurtazione dell'8% "'· Nessuno però si richiama alla precedente diminuzione del 10% effettuata nel maggio del '27 per cui gli operai continuano a sacrificare parte del loro guadagno in nome della « necessità di adeguare la vita economica della Nazione al volere della Lira ». Nel '34, sempre « perché sia vinta, oltre tutti gli ostacoli, la battaglia dell'esportazione » il duce abbassa ancora i salari operai di un altro 7% 11 • Il discorso che più piace a Marzotto e ai suoi dirigenti, che con tanto ottimismo scrivono sul « Bollettino », è quello della magnanimità del padrone e dell'unica sua preoccupazione a risolvere il problema della disoccupazione. Nel 1934, quando l'orario di lavoro viene nuovamente ridotto a 40 ore ( « a titolo di esperimento»!?) il provvedimento è giustificato come una « maggiore giustizia sociale» per diminuire il numero dei disoccupati 82 • Ma quello che più era evidente della posizione autoritaria di Marzotto era l'assoluto dominio sull'organizzazione del lavoro e sulla autonomia operaia. Dalle testimonianze di alcuni operai che • lavoravano alla Marzotto in quel periodo appaiono alcuni fatti che specificano sia la posizione di assoluta libertà del padrone sui contratti, sia la disorganizzazione nel lavoro, sia la mancanza di norme sull'apprendistato 13 • In tutto questo, costante era il richiamo a una fraterna collaborazione, cosl da abolire « anche nelle intenzioni, ogni opposizione di classi, di enti pubblici e privati, di popolo e di datori di lavoro » e il cavaliere di Gran Croce Gaetano Marzotto poteva avere l'orgoglio di essere uno dei più chiari esempi « di tale nobiltà nuova e fascista di sentimenti e di idea,. 34 • È appunto in nome di tale collaborazione che Marzotto fa lavorare gli operai gratuitamente per alcune giornate, festive per di più, a favore del nuovo ospedale, e chi si rifiuta viene sospeso per tre giorni ". Questo nel '24, ma la pratica continuerà anche dopo 16• E nel 340 Biblioteca Gino Bianco

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