Classe - n. 7 - luglio 1973

tivamente (almeno per il momento in cui viene fatta) più politica che economica. A nostro avviso infatti la sua azione segna l'accettazione formale della propria posizione di responsabilità primaria dello sviluppo nel proprio settore ed inoltre l'acquisto di una patente di credibilità tale da assicurargli il diritto di entrata nel giro dei pochi manipolatori degli interessi economici nazionali. Questi pochi anni sono un continuo susseguirsi di avvenimenti che segnano un pubblico ampliamento dell'importanza di Marzotto: l'acquisto di 6 fabbriche, l'entrata nella Giunta Lane del CoGeFaG, l'assunzione delle commesse militari per la guerra d'Africa, gli investimenti di carattere speculativo (vedi la creazione della Società Fondiaria Agricola Industriale a Portogruaro) . Analizzando più dettagliatamente le fasi di espansione, possiamo vedere come questa inizi nel 1?29, con l'acquisto del Lanificio di Manerbio; nel 1933 acquista la tessitura cardata di Brugherio; sempre nel 1933 acquista la Filatura di Maglio, comprendente anche la filatura di Mortara; nel 1937 è la volta della Tessitura di Pisa. In questo periodo infine acquista la tessitura cardata di Brebbia. Tutto questo, per il periodo di crisi in cui avviene, e soprattutto per il tipo di regime vigente in quegli anni, fa sl che Marzotto possa servirsi della sua posizione per ottenere vantaggi economici e politici, sicuro mezzo di una sempre maggiore espansione. Non si può dimostrare direttamente, in quanto non esistono documenti precisi, ma è facile arguire come in quel periodo i rapporti tra Marzotto e potere centrale fossero piuttosto buoni. Sembra addirittura che lo stesso Mussolini fosse interessato ad offrire a Marzotto la possibilità di acquisto delle fabbriche, vista la sua posizione di grosso e sicuro industriale@. Certamente fu anche merito dei rapporti che Marzotto ebbe con le forze burocratiche e politiche se poté entrare nella Giunta Lane del CoGeFaG. Marzotto rappresentava evidentemente la figura del perfetto capitano d'industria dedito ai propri interessi economici, ma anche quando occorreva aperto a rapporti con le forze politiche, pur senza mai scoprirsi nell'assunzione di un'ideologia e di una divisa esplicitamente fa. scista. Grazie quindi agli appoggi governativi e soprattutto alla propria potenza produttiva, la M,arzotto poté superare brillantemente i periodi di crisi durante il primo decennio fascista. Addirittura, e in pieno contrasto con le altre minori aziende del settore, nel 1931 nonostante la crisi economica generale che già l'anno precedente pareva giunta al suo stadio più acuto, la fabbrica conserva in pieno il proprio ritmo di lavoro 70 • Si notano cosl dei risultati che non 336 Biblioteca Gino Bianco

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