manifesti murali, con minacce personali, con profusione di 500 lire per gli incettatori di crumiri, non è riuscito ancora a scompaginare la resistenza degli organizzati nostri 59 • In concomitanza con questi tentativi reazionari del Marzotto appaiono per la prima volta a Valdagno i cosiddetti uomini d'ordine fascisti 60 • Il disegno padronale si sviluppa anche con un chiaro tentativo di distruggere le organizzazioni più politicizzate, sostituendole con altre puramente economiche 61 , sia facendo arrestare i componenti del comitato di agitazione di Valdagno, denunciato « come un'associazione a delinquere» 62 • Verso la fine di ottobre il fronte operaio riscontra una grave scissione quando il sindacato bianco accetta di cessare lo sciopero e di riprendere il lavoro, naturalmente alle condizioni di Marzotto. Questa resa incondizionata di fronte al padronato contribuirà a rendere più netta la divisione tra le due leghe, bianca e rossa, in quanto quest'ultima non accetta le proposte del Marzotto accusando di tradimento i popolari. Le condizioni di lavoro in fabbrica sono ora assai gravose, tanto che sembra di essere ritornati « alla schiavitù più inaudita, come nel passato, quando non esistevano organizzazioni » 63 • Ma anche le leghe rosse devono piegarsi di fronte all'ordine del giorno presentato dalla Federazione che, nel Convegno nazionale di Milano, aveva deciso la ripresa del lavoro 64 • E oltre che sconfitte, queste ultime sono speciale oggetto della repressione marzottiana che di 900 operai ne assume solo una cinquantina 65 • Il 25 marzo del 1922 muore Vittorio Emanuele Marzotto, ferito da un colpo di pistola il 25 ottobre dell'anno precedente 66 • Con lui si chiude la fase « primitiva » dei rapporti di paternalismo sulla comunità valdagnese. Certo la sua opera non è stata vana, se sarà proprio suo figlio Gaetano a mettere a frutto i suoi insegnamenti e a perfezionarli al punto di arrivare a costruire un complesso meccanismo, totalmente asservito ai fini di sviluppo dell'industria e di potenziamento del nome Marzotto. L'industria Marzotto durante -il fascismo. Nel 1922, con la morte di Vittorio Emanuele, la gestione della fabbrica passa nelle mani del figlio Gaetano. È questo un momento particolarmente significativo per le sorti dell'industria, che inizia, favorita enormemente dalla positiva congiuntura economica post334 Biblioteca Gino Bianco
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