lavoro alle normali condizioni. La ditta accettò la proposta di aspettare la decisione della Federazione, ma aggiunse che avrebbe riaperto lo stabilimento quando si fosse risolta la questione: ciò significava la serrata della fabbrica a tempo indeterminato, senza alcuna ragione. Dopo un mese dall'inizio della serrata, il Marzot to ripropone la riapertura dello stabilimento alle sue solite condizioni. Voleva in tal modo mostrare alla Federazione che i suoi operai accettavano le sue proposte e queste perciò potevano essere generalizzate. Ma gli operai compatti manderanno all'aria il disegno marzottiano rifiutando di riprendere il lavoro. Dopo 40 giorni la vertenza verrà assorbita nell'agitazione tessile nazionale, in quanto le trattative tra la FIOT e la Federazione Industriale non approderanno a nessun risultato e questo perché le proposte degli industriali erano di fissare a L. 2,50 giornaliere la diminuzione dei salari più il 15 % , vale a dire intorno al 28 % . La vertenza di Valdagno si differenziava da quella nazionale perché, oltre alla questione dei salari, era in discussione l'introdu zione del lavoro a due telai. E più volte, nel corso della lotta, Marzotto tenterà di convincere gli operai che l 'int ensificazione del ritmo produttivo non avrebbe portato un maggior aggravamento al loro lavoro 57 • Le intimidazioni di Marzotto trovano un sostegno anche nel Prefetto che il 27 luglio, in una riunione delle Commissioni interne, si impegnava a far rientrare negli stabilimenti gli operai nel più breve tempo possibile, fino a completa saturazione; ma anche questo tentativo fallirà per la compattezza della forza operaia. Non per questo l'autorità cessò di mettersi a disposizione del Marzotto; « oltre ad aver ammassato in Valdagno truppa e carabinieri, oltre ad aver fatto appostare le mitragliatrici nell'interno dello stabilimento essa ha trasformato i suoi agenti in solerti propagandisti della sballata causa marzottiana . Si è cosi dovuto assistere all'esilarante spettacolo di commissari e di tenenti dei RR.CC. che andavano fra gli operai a far proposte e a condo nare » 58 • Marzotto non si accanisce però solo contro la fabbrica. Come prima il suo paternalismo non abbracciava solo la fabbrica ma l'intera comunità, cosi ora egli coinvolge nella sua politica intimidatoria non solo gli operai, ma anche i loro figli, con la chiusura dell'asilo da lui fatto costruire, e gli inquilini delle case di sua proprietà. Dopo aver estenuato e affamato la classe operaia, questo pescecane non si limita solamente ad intimidire inquilini ed operai con la perdita del posto [ ...], ma in combutta con i clericali traditori, colle autorità cli P.S., con Biblioteca Gino Bianco 333
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