unità la presenza dei sindacati, anche perché il sindacato cattolico, che ha il maggior numero di iscritti, porta avanti una politica velatamente filopadronale 54 • Risulta perciò chiaro come queste condizioni rendano nullo qualsiasi tentativo di incitamento all'organizzazione e quindi riducano tutt e le lotte a mere rivendicazioni di carattere difensivo. Come già abbiamo accennato, il piano di ristrutturazione della Marzotto inizia già nel primo dopoguerra, come tentativo di mantenere costanti gli alti profitti conseguiti durante il periodo bellico, ponendosi addirittura in una posizione di avanguardia nei confronti del disegno del capitalismo italiano, volto a superare la crisi di sovraproduzione e sottoconsumo di questi anni. Marzotto è pure il promotore di quella linea padronale che guarda a soluzioni a livello locale come antidoto al formarsi di una unità nazionale della classe operaia e alla possibilità di una conseguente lotta unitaria contro questi obiettivi. La giustificazione addotta per avallare questa linea è l 'esistenza della crisi del settore tessile; per ritornare competitivi sul mercato internazionale si dovevano ridurre i salari, cosl da risvegliare la domanda col basso prezzo dei prodotti. La risposta operaia a questi tentativi di ristrutturazione fu, come al solito, settoriale (in quanto si mossero solo gli operai direttamente interessati al provvedimento) 55 , ma riusci ad impedire, almeno temporaneamente, queste prime manovre. Nei primi mesi del '21, l 'azione padronale si attua con licenziamenti e crisi di lavoro, ventilando proposte di riduzione del salario e di intensificazione dei carichi 56 • Marzotto, dal canto suo, illustra con somma ipocrisia in una lettera a « La Provincia di Vicenza » le cause della crisi e la necessità dei suoi ,provvedimenti. Dopo i vasti sacrifici del capitale era necessario addivenire a una riduzione di salari che importasse una conseguente riduzione di prezzo nei manufatti, per favorire la ripresa della vendita, senza di che ci saremmo trovati [ ...] nella impossibilità di far fronte alle nostre scadenze e ai nostri impegni [ ...] In questi! situazione congiunturale la scelta obbligata, secondo il Marzotto, era quindi del ribasso del 30% dei salari, il ripristino del lavoro a due telai e l'impo!sibilità, da parte dell'azienda, di garantire un lavoro continuato. Queste erano le proposte fatte da Marzotto nel momento in cui si doveva rinnovare il contratto nazionale di lavoro. A queste proposte, la classe operaia valdagnese decise di rimettersi alle decisioni della FIOT, essendo ciò di sua esclusiva competenza, proponendo nel contempo di continuare il 332 Biblioteca Gino Bianco
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