raio, con i problemi del padrone. Il contadino-operaio trasporta nella fabbrica la mentalità di unico fautore della propria « forruna » e si pone pertanto su di un piano di parità con il proprio datore di lavoro. Gli operai valdagnesi quindi contrattano con il padrone non la vendita della propria forza-lavoro, bensl quella degli oggetti da loro prodotti. Si spiega cosl l 'interesse da parte dell'operaio per il risultato del proprio lavoro: egli, mostrando una mentalità ancora artigianale, è soddisfatto e si compiace del prodotto che considera una sua creazione. L'operaio quindi si rende oggetto di una doppia alienazione, sia per la sua posizione di sfruttato nella fabbrica, sia perché mistifica questo sfruttamento illudendosi di ricoprire, individualmente e personalmente, un ruolo particolarmente funzionale, e perciò indispensabile, nell 'industria. Questa mentalità, il considerare i rapporti di lavoro in una visione di « onestà » e di « dignità », costringe gli operai a dover risolvere sempre in prima persona tutti i problemi che in effetti colpiscono la totalità della classe operaia. Da questo punto di vista l'unione in associazioni di tipo « alternativo » è impedita, in quanto gli operai non riconoscono di avere problemi comuni e si sentirebbero defraudati nella loro posizione di rapporto « personale » con il padrone. Si viene cosl a spiegare sia la sporadicità delle lotte, sia il ristretto numero di coloro che le portano avanti, sia il carattere meramente utilitaristico delle lotte stesse. A queste carenze di ordine soggettivo, si aggiunge una serie di repressioni e di intimidazioni padronali, che si esplica in forme di vario tipo: attraverso una rigorosa vigilanza antisocialista in fabbrica e nella comunità 44 ; con una politica di licenziamenti dei portavoce operai 45 ; discriminando, al momento dei licenziamenti, in base alla colorazione politica. Una mossa cara al Marzotto era quella di espellere non solo dalla fabbrica, ma dalla comunità stessa, Ggni ostilità, invitando (o meglio costringendo) con un « buon servire » gli operai licenziati ad allontanarsi dal paese 46 • Egli inoltre contribuisce alla divisione operaia cercando di isolare piccoli gruppi di operai al momento degli scioperi 47 • Per concludere, è interessante confrontare la situazione degli operai valdagnesi con quella di altri operai dello stesso settore, ma di zone diverse. Ecco la lettera di un operaio di Biella al « Giornale Visentin » in risposta alla affermazione di Marzotto che a Biella, a differenza di Valdagno, i tessitori dovevano lavorare su due telai e non guadagnavano più di 3 lire_al giorno: 329 Biblioteca Gino Bianco
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