Classe - n. 7 - luglio 1973

a livello umanitario, cominciano ad affacciarsi anche in luoghi cosl chiusi e reazionari, rendono più facile questa presa cli coscienza. Tale processo critico si acuisce quando a Gaetano succede il figlio Vittorio Emanuele, sia nella direzione della fabbrica che nella vita politica. La sua strategia politica nell'ambito comunale è più accorta, in quanto, pur attraverso posizioni di secondo piano, riesce ad influenzare la vita amministrativa dell'intera comunità 30 • Eletto deputato liberale nel 1901 per il collegio cli Valdagno-Arzignano, dà modo ai giornali locali cli continuare le critiche alla sua condotta parlamentare. Già a pochi mesi dalla sua elezione, il « Giornale Visentin ,. lo accusa cli aver votato una serie cli leggi antioperaie 31 • E non solo i giornali socialisti si scagliano contro colui che doveva essere il « padre degli operai »: in occasione delle elezioni del 1909 per la prima volta appare sul « Vessillo Bianco» , organo dei cattolici vicentini, un appello a rompere il tacito accordo tra Marzotto e il clero locale, che a Valdagno, assieme a tutto l'ambiente cattolico, è nella quasi totalità su posizioni fìlo-marzottiane 32 • La rottura elettorale con Marzotto quindi non viene prospettata in sede locale, come vorrebbe far credere il Mantese, imputandola ai metodi feudali del « signorotto » di Valdagno "· Essa è invece provocata dagli incitamenti degli organi cattolici, che sentono l'esigenza di una organizzazione autonoma, che nasce per contrapporsi al dilagare delle idee socialiste 34 • Urgeva quindi portare avanti un programma che si staccasse non solo da quello socialista, ma anche da quello liberale, o almeno da quella frangia di liberali meno moderati e più anticlericali. Difatti però nelle elezioni politiche del 1909 nel collegio Valdagno-Arzignano, quando si tratta di scegliere tra il cattolico Biasin e il Marzotto, la maggioranza dei consensi va ancora al deputato liberale. È interessante comunque notare come solo a Valdagno Marzotto riuscl vincente, perché ad Arzignano, nella zona cioè al cli fuori del suo « dominio », contro i 604 voti cli Biasin, egli ottenne solo 114 voti. Nelle elezioni del 1913 il problema per i cattolici è meno grave perché il « Non expedit ,., attenuato dal Patto Gentiloni, permette loro di votare per un candidato liberale, purché questi si impegni a difendere, in Parlamento, certe posizioni considerate fondamentali alla vita cattolica italiana. Nonostante tutto però nel collegio Valdagno-Arzignano si assiste ancora una volta alla rottura (provocata sempre dall'esterno) tra le forze cattoliche e il deputato liberale. L'organizzazione cattolica vicentina infatti presenta un proprio candidato, cioè il Tattara, 326 Biblioteca Gino Bianco

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