L'azienda comincia lentamente ad ingrandirsi e nel 18.53, da un prospetto di rendita delle più « grosse,. industrie di Valdagno, si deduce che Marzotto, di cui non viene qui specificata l'occupazione, ma è detto unicamente « capitalista », è il solo rimasto a lavorare la lana. Nel 1860 vennero istallati in fabbrica 8 telai meccanici, che gradualmente sostituirono quelli a mano•. La fabbrica si è già inserita di prepotenza nella vita della piccola comunità, soprattutto considerando che nel giro di pochi anni vengono fondati i due nuovi, grandi stabilimenti che, rimodernati e ampliati, esistono ancora oggi: nel 1869 lo « Stabilimento» per la tessitura (che occupava 205 uomini e 66 donne) e nel 1890 l'altro stabilimento del Maglio di Sopra, per la filatura. Nelle due fabbriche lavoravano, nel 1895, 1.500 operai, 850 uomini e 650 donne 9 • In conseguenza dell'aumentato potere economico, i Marzotto cominciano ad avere una posizione anche nella vita politica della comunità. Già nel 1848, durante le guerre del Risorgimento, Gaetano Marzotto si era conquistato le simpatie dei suoi concittadini avendo partecipato al comitato segreto 10 • E tanto era riconosciuta la sua figura, che nel 1866 viene nominato Sindaco, il primo dopo l 'Unificazione. Egli ha ormai ampie possibilità di controllo nello sviluppo del paese. Durante la sua « reggenza » infatti sorge il problema di creare adeguate vie di comunicazione, soprattu tt o considerando lo sviluppo del traffico originato dalla produzione industr iale. A tale problema furono prospettate due soluzioni: un collegamento tra Valdagno e Schio, attraverso un traforo dello Zovo, oppure una strada per Vicenza, con raccordo all'importante arteria Venezia-Milano a Tavernelle. « Il Consiglio si pronunciò per questa seconda soluzione » 11 • Ma evidentemente la scelta era stata determinata da Marzotto stesso, che in una più rapida comunicazione con Schio vedeva un pericolo alla stabilità del suo monopolio, soprattutto a causa della concorrente ditta Rossi. Grazie a questa influenza politica egli poteva cominciare a porre le basi di un dominio sulla comunità, per ora soprattutto economico, ma senz'altro già avviato su posizioni di potere più ampio, più «globale». Il fatto che segna effettivamente l'inizio dell'oppressione di Marzotto sulla ~omunità valdagnese, che evidenzia la sua posizione di unico « padrone », di solo responsabile delle scelte sociali, è rappresentato dalla deviazione della roggia che dava energia a molte piccole officine (causata dall'utilizzo dell'acqua da parte della nuova fabbrica di Maglio); un episodio che, nella sua oggettiva piccolezzà, rende invece palese la caparbietà, la sottile ricerca di 320 Biblioteca Gino Bianco
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