coli che erano soru m altri paesi, quali leggi che vietassero l'esodo dei contadini dalla campagna od organizzazioni di tipo corporativo che potessero opporre alla classe padronale un gruppo che avesse già una sua strutturazione e quindi una certa forza. ~ in questa logica, che vede il padronato italiano integrare in tutti i modi la classe operaia agli interessi dell'industria, che scorgiamo i primi sintomi del sorgere di nuovi « rapporti feudali », di nuove servitù. Concordiamo col Merli nel considerarli nuovi rapporti feudali, in quanto la rivoluzione industriale viene a scardinare i precedenti rapporti sociali, creandone di nuovi, cercando di asservire gli operai alle esigenze dell'industria con lunghissimi apprendistati, con prolungati orari di lavoro, impiegando donne e fanciulli, creando un esercito di riserva di disoccupati, disgregando le tradizionali comunità rurali. Valdagno assume in questo processo una sua esemplarità, in quanto vi riscontriamo l' accentuazione di tutti questi fattori, che si possono ricondurre alle specifiche caratteristiche sia del padronato che della comunità. La condizione di unicità dell'industria valdagnese la pone in una situazione di privilegio in quanto le permette di essere unico interlocutore dell'offerta di lavoro, con condizioni salariali assai basse, orari di lavoro prolungati illimitatamente e soprattutto accreditandosi i positivi sviluppi della comunità, attraverso una politica paternalistica. Questa situazione è stata facilitata dall'esistenza di una comunità totalmente passiva, che a lungo sarà incapace di accettare qualsiasi forma di organizzazione e quindi ogni possibilità di autonoma emancipazione. Partendo dalla conoscenza diretta dei problemi peculiari della sua industria, Marzotto mette in opera una coerente strategia di razionale sfruttamento delle possibilità locali, soprattutto attraverso la concretizzazione di un paternalismo di tipo sia industriale che sociale. Iniziando a trattare delle origini dell'industria Marwtto è necessaria una rapida panoramica della realtà valdagnese in cui la piccola impresa sorse e si trovò ad operare, dalla caduta della repubblica veneta fino all'unificazione circa. Valdegno, soprattutto per la sua posizione geografica, si era sempre dedicata all'allevamento delle pecore e alla lavorazione artigianale della lana. I suoi tessitori avevano fornito panni militari ai veneziani prima, e poi ai soldati napoleonici in Italia. Ma « con l'Austria la corrente stagnò». Nel _periodonapoleonico c'erano otto piccole fabbriche tessili e, tra queste, quella di Luigi Marzotto, fondata agli inizi del secolo. 318 Biblioteca Gino Bianco
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