obbligatorio, ciò non risolverebbe certo il problem.a Persino i migliori docenti non hanno la più pallida idea di che cosa siano una catena di montaggio, i ritmi , un ambiente di lavoro nocivo. La loro preparazione è accademica, limitata alle esperienze sul malato che arriva in ambulatorio o nelle corsie d 'ospedale; in queste condizioni, anche se lo volessero, non potrebbero preparare dei medici capaci di riconoscere e risolvere i problemi reali della salute dei lavoratori. Alla medicina preventiva non viene dato alcun rilievo; si insegna soltanto la terapia, cioè l'uso dei farmaci e la tecnica chi-. rurgica. Ciò d'altra parte è inevitabile; attuare la prevenzione delle malattie non vuol dire applicare di tanto in tanto qualche norma tecnica o igenica (ad esempio l'uso delle maschere nei reparti più inquinati), ma controllare costantemente l'ambiente di vita e di lavoro, eliminare alle radici tutte le cause di nocività. Se l'intervento medico fosse orientato in questo senso diverrebbe un importante strumento di lotra per abbattere l'organizzazione capitalistica del lavoro e trasformarla negli interessi dei lavoratori. Gli studenti di medicina oggi sono consapevoli di queste contraddizioni e si battono per superarle. Questa presa di coscienza è avvenuta soprattutto grazie alle indicazioni che la classe operaia ha saputo dare, con le sue lotte per il diritto alla salute . In questi ultimi anni il rema della nocività è stato al centro del dibattito e della mobilitazione dei lavoratori; l'ampio spazio che nelle recenti piattaforme contrattuali viene riservato alle rivendicazioni dell'ambiente di lavoro testimonia il rilievo che questi obiettivi hanno all'interno della strategia sindacale. La classe operaia ha dimostrato che la nocività è il risultato dell 'organizzazione capitalistica del lavoro e che perciò non è possibile difendere la propria salute senza eliminare i meccanismi dello sfruttamento. Il mito della neutralità della scienza è stato travolto · da questa ondata di lotta dei lavoratori; per i medici, oggi è sempre più difficile evitare una precisa scelta di classe, sostenere che il proprio operato scienti.fico è al di sopra delle parti. Ma gli operai non hanno soltanto capito e fatto capire che la medicina atruale rispecchia gli interessi della borghesia; hanno anche dimostrato che la scienza, finché è assoggettata al grande capitale, non può svilupparsi appieno, anzi si trasforma in uno strumento di oppressione sociale. Il medico di fabbrica al•servizio del padrone che nega l'esistenza 214 Biblioteca Gino Bianco
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