Classe - n. 7 - luglio 1973

di unificare le lotte degli studeoti l'anno peuato, ha pero bruciato tutta UDII serie di gradi di maturazione degli studeoti, prolÌocarulo da UDII parte l'uscita del tutto spontaneistica di alcuni gruppi particolarmente politicizzati o a,. munque interessati a confrontarsicon la I prassi sociale•. dall'altra, un retroterra di maturazione dei problemi sollevati ed appena sfiorati dalla massa degli studenti. Questo ha avuto come primo riflesso negativo lo scollamento dei quadri formatisi nelle lotte dell'anno passato dalla base studentesca; secondo, l'esi» rienza dei gruppi che hanno operato all'esterno (nelle fabbriche, nei quartieri, ecc.) non è stata confrontata con le esigenze politiche e conoscitive degli studeoti all'interno della scuola. tl necessario quindi fare un bilancio delle azìonl positive e negative che hanno condotto i gruppi di studenti all'esterno della scuola, ma soprattutto valutare la corrette-aa dell'esigenza di eliminare la dicotomia ' internoesterno ' in una linea di sviluppo del Movimento degli Studenti •· 16 Cfr. GASTONE SCLAVI, fl sindacalo e gli s/uaenli, in « Problemi del Socialismo•• n. 30, maggio 1968. 17 Cfr. nota 15. La coscienza del pericolo che si correva trascurando i problemi di sede non riuscirà a tradursi in una conaeta azione di ricomposizione della dicotomia se non in una maniera ancora dualistica {parola d'ordine di impegnarsi sia all'esterno sia nei gruppi di ricerca) che non riusciva ad omogeneizzare la qualità dell'esperienza all'esterno con una linea qualitativa in ordine alla domanda di conoscenza degli studeoti nella scuola. " « li Consiglio di Facoltà ritiene che la valutazione della sperimentazione vada fatta non tanto in base ai prodotti delle singole ricerche quanto in funzione del suo significato politico, come primo passo decisivo compiuto nell'Università italiana verso l'instaurazione di un rapporto non autoritario tra docenti e discenti•· (La sottolineatura è nel testo). Dalle dichiarazìoni rese dal C.d.F. in occasione della nomina del nuovo preside. 19 Lo stesso quadro tracciato dagli studenti circa la situazione della Facoltà mostra come la debolezza del movimento abbia permesso lo sfrangiamento del corpo docente e il manifestarsi al suo interno di posizioni conscrva-- trici: « Il programma di lavoro viene integrato e come t abbellito ' di una veste politica che garantisce il legarne con la realtà sociale. Ma le false giustificazioni ideologiche tradiscono posizoni politiche di fondo che l'esperienza dello scorso anno ha reso noto agli studenti: quanti rimasero fuori dal lavoro di Facoltà con l'assenza o con le denunce, oggi propongono un contributo ~ noscitivo neutrale verbosamente progressista, strumentale alle decisioni poli• tiche qualsiasi esse siano della Facoltà. I professionisti tornano a spacciare per aderenza alla realtà sociale una pratica professionale sostanzialmente vincolata alla logica deteriore e rulturalmente regressiva e reazionaria dei consumi; gli ex-esterni propongono la loro disponibilità nei confronti del M. S. teorizzando un uso politico della disciplina; i neo-accademici ribadiscono la convinzione ideologica della possibilità di un avanzamento autonomo delle scienze e di un potenziale liberativo disalienante, perciò politico, di questa prassi •· Da un documento presentato all'assemblea generale di Facoltà del 14 febbraio 1969 da un gruppo di studenti che esprimerà i dirigenti del ' M. S. Architettura' •· 20 Ibidem. 21 Dalla mozione approvata dall'Assemblea degli studenti del 16 gennaio 1970. 22 Ibidem. 23 Dalla mozione di occupazione detta • di lavoro e di studio• del 12 dicembre 1969. Questa analisi ~ omogeoea alle valutazìoni fatte sulla « dequalificazioné • e la • liberalizzazione• dal Movimeoto Studentesco della Statale in La situazione attuale e i fOmpiti politici del Movimento Studentesco, 208 Biblioteca Gino Bianco

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