Classe - n. 7 - luglio 1973

sumo, durevole o no, e quelle che producono i beni di investimento che abbiamo definito come moderni, ad elevata tecnologia. Nel complesso l'attività industriale pesa meno di quella del settore dei servizi, nella produzione dei quali si sono concentrati maggiormente l'occupazione e gli investimenti nell'ultimo decennio. Il settore tradizionale (artigianato, agricoltura di sussistenza, piccolo dettaglio ecc.) pesa per meno del 10% sull'intera attività economica. Il processo di modernizzazione dell'economia italiana dopo la « ricostruzione » capitalistica, è, ovviamente, partito anche qui dallo sviluppo delle industrie che producevano beni di consumo. Ma è solo con la formazione del MEC che queste indu str ie (la FIAT particolarmente, poi la nascente industria degli elettrodomestici e quella delle materie plastiche) hanno pienamente goduto delle tre condizioni: a) allargamento dei mercati internazionali e susseguente produzione a rendimenti crescenti 16; b) sviluppo del mercato interno come effetto del trend modestamente ascendente dei salari reali; e) maggiore competitività internazionale dovuta ai minori costi della manodopera italiana. Va osservato come i ritmi di sviluppo del prodotto interno lordo siano stati particolarmente sostenuti in due quinquenni, il primo dei quali si riferisce esattamente al periodo in quest ione, successivo all'ingresso italiano nel MEC. Venne in tal modo a modificarsi sostanzialmente la composizione dell'occupazione e della produzione nazionale: le industrie tradizionali, di beni di consumo, come per es. le tessili , diminuirono d' importanza, mentre l 'accrebbero quelle tradizionali di beni di investimento (siderurgia, chimica di base ecc.) e quelle dei moderni beni di consumo (mezzi di trasporto). Durante tutto questo periodo l'offerta di lavoro continuò a dominare il mercato, con effetti stagnan ti sull'and amento del salario: si avrà quindi un limitato - seppure importante - sviluppo del mercato interno col risultato che durante il « miracolo economico » la struttura produttiva italiana si differenzia in modo del tutto insufficiente, rimanendo accentrata attorno al ciclo dell'auto e a quello, na~cente, degli elettrodomestici. Il grande sviluppo della rete autostradale - il maggior risultato industrializzante ottenuto dall'industria dell'auto -, una accentuata dinamica delle industrie produttrici di gomma elastica e dei materiali accessori all'industria dell'auto, l'impulso dato dallo sviluppo della raffinazione del petro19 Biblioteca Gino Bianco

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