Classe - n. 7 - luglio 1973

terno della scuola. Questa lotta è vittoriosa, dato che i presalari vengono concessi, ma essa si esaurisce, invischiata com'è nella trappola corporativa e salarista. Rinascerà solo in momenti sporadici ogni volta che gli interessi materiali verranno colpiti. f: una lotta giusta, ma solo di difesa e per questo non in grado di sostenere uno scontro sul lungo periodo, priva com'è di un respiro strategico che investa la globalità della condizione studentesca (quindi anche il che fare nella e della scuola) e si ponga come continuo vettore della lotta di massa. Del resto gli studenti che hanno diretto questa lotta appartengono sempre più strettamente alla logica di comportamento dei « gruppi » i quali, non esprimendo una linea politica sulla scuola, per essere riconoscibili nel quadro delle lotte studentesche sono costretti a gestire rivendicazioni congiunturali e spesso arretrate. Non è un caso, ad esempio, che le diverse formazioni, in un frangente cosl drammatico come sarà quello successivo al primo licenziamento di docenti democratici nel 1972, si siano riunite sotto l'espressiva e riduttiva denominazione di « Segreteria di Lotta per gli esami». Allo stesso modo, la lotta dei docenti subalterni limitata da principio all'obiettivo della strutturazione dei precari e per migliori condizioni materiali della categoria non riesce ad approdare al terreno dello scontro politico complessivo sulla scuola. In base ad una schematica convinzione di appartenenza alla classe in quanto soggetti di prolerizzazione, tali docenti finiscono col lasciare il campo libero a qualsiasi soluzione per la scuola, istituzione borghese. Le risposte di lotta sul piano strategico si dimostrano man mano in grado di collocare correttamente i contenuti rivendicativi circa le condizioni materiali sia degli studenti che dei docenti nella battaglia politica per l'uso sociale della Facoltà. Il Movimento Studentesco stringe i tempi della lotta per una didattica che leghi contenuti coerenti con gli interessi delle masse popolari ad una organiz2azione di lavoro collettivo ed egualitario, riproponendo con forza certe conquiste della sperimentazione. In particolare riesce ad otre- .nere dal Consiglio di Facoltà l'apertura serale della scuola agli studenti lavoratori e a mobilitare un vasto fronte di docenti. Il contributo dei docenti non sarà solo di tipo individuale, ognuno nel proprio ambito didattico. Altneno inizialtnente vuol essere una risposta collettiva e politica che riaffermi la validità delle conquiste .degli studenti sull'organizzazione del lavoro e insieme dell'acquisi- .zione definitiva, storicamente incontrovertibile, di un compito per ]a Facoltà di Architettura. Il seminario sulla « casa » alla fine di Biblioteca Gino Bianco 199

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==