distruggere la forza studentesca, ridurre la Facoltà, come tuttà la scuola, ad esistere come corpo separato, ininfluente, dalla realtà sociale, al limite sopprimerla. Il ritmo dei colpi si fa serrato: al principio dell'anno il ministro annulla sette incarichi assegnati dal Consiglio di Facoltà ad altrettanti docenti impegnatisi nella speri-· mentazione e li sostituisce con professori della vecchia guardia ormai del tutto estranei alla realtà storica della Facoltà; il rettore Carassa applica puntualmente la politica restrittiva del ministero sul presalario escludendo 250 studenti di Architettura aventi diritto, mentre di fatto l' « azienda » del Politecnico potrebbe tranquillamente accollarsene l'onere. I meno che 100 milioni occorrenti, a parte l'oggettiva possibilità offerta da un bilancio ufficiale di svariati miliardi , sono briciole, dicono gli studenti, a confronto con la capacità di quella macchina da soldi che è il calcolatore Univac, il quale, ironia del caso, è installato proprio al di sotto degli Istituti di Architettura; il rettore manda al ministro un pesante dossier di denuncie e accuse, mai rese pubbliche, contro la Facoltà e le sue iniziative, s~lla base del quale si monterà la farsa dell'inchiesta di tre ispettori ministeriali, venuti a Milano solo per fingere di farla come copertura dei sucessivi drastici interventi in realtà già decisi nel momento in cµi il ministro sposava il giudizio denigratorio del rettore e della Democrazia Cristiana di Milano sulla Facoltà. Le risposte di sede alle mosse delle autorità sono tempestive, ma bisogna distinguere tra risposta sul piano tattico e risposta sul piano strategico. Della prima natura, prevalentemente difensiva e sindacalista, è lo sciopero di tut ti i subalterni che ottiene il ritiro dei provvedimenti adottati dal ministro circa i sette docenti incaricati e ha il merito di riproporre con più decisione che per il passato il problema dell 'organico come uno dei nodi principali da sciogliere per lo sviluppo della Facoltà. Analogamente, il blocco del calcolatore attuato dagli studenti di Architettura e Ingegneria nel conte sto di una fase di lotta gestita dal Collettivo Autonomo Architettura e dal Comitato di Lotta Ingegneria , contro la selezione che colpisce tra gli studenti più disagiati attraverso la mistificazione meritocratica, da una part e mette il dito sulla piaga del Politecnico quale centro di potere tecnico ed ormai economico al servizio dei monopoli, dall'altra disvela i trucchi a cui ricorre il governo per realizzare nei fatti il numero chiuso quando la massa degli studenti tende a rompere gli argini della « sacca di contenimento », cioè quando la massificazione è diventata di per se stessa una grossa contraddizione del sistema non più controllabile all'inBibli6fl ca Gino Bianco
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