la battaglia per la conquista dell'egemonia all'interno della scuola. Se l'Università non diventerà un luogo dove le capacità produttive vengono sviluppate e non distrutte, la battaglia per il presalario, anche se vinta, non farà avanzare di un passo la lotta per il diritto allo srudio e il diritto al lavoro 3 1• È con riferimento a queste due linee per la lotta di massa, chiaramente affermate all'inizio del 1971, che non è più corretto parlare genericamente di « movimento » ad Architettura, come è giustificabile fare invece circa gli avvenimenti fino al 1970, anche se, in una analisi assai più sottile di quanto questa non possa essere, risulterebbe indubbiamente risalire assai più indietro nel tempo l 'origine della separazione fra Movimento Studentesco e gruppi autonomi (del resto l'abbiamo intravisto quando abbiamo colto alcuni aspetti del comportamento differenziato delle cosiddette avanguardie specialmente circa l'impegno nel sociale). Ma se questo 'fatto è importante di per sé, lo è ancor più il fenomeno, certamente caratteristico di Architettura, secondo cui la divisione investe, oltre agli studenti, lç altre componenti della scuola. Non si vuol tuttavia affermare che ciò sia avvenuto come conseguenza diretta e immediata delle due linee degli studenti. Ad esempio, circa la situazione dei docenti subalterni, si può dire semmai che la ripresa di una loro lotta autonoma, a causa della mancata attuazione da parte del Consiglio di Facoltà di una adeguata politica di ristrutturazione dell'organico docente, abbia determinato essa stessa le condizioni per il decantarsi man mano di due posizioni su cui vanno a influire dialetticamente e in un secondo tempo la linea dei « gruppi » e la linea del M.S. Infatti la lotta dei subalterni rinasce, come era inevitabile date le insopportabili condizioni materiali della stragrande parte di essi, su basi rivendicative e sindacalistiche, ma ben presto nasce la contraddizione, forse tipica dello specifico di scuola, fra chi ritiene l'azione sindacale di categoria l 'unica possibile all'interno di un 'istituzione che apparterrebbe comunque, quanto ai contenuti, alla logica del piano capitalistico e chi ricerca un più ampio spazio di espressione e di azione nel quadro delle lotte per una scuola utilizzabile nell 'interesse della classe lavoratrice. La prima posizione, parallela alla linea dei «gruppi», trova in quest i un consenso. Entrambi infatti sqstengono in fondo l'improponibilità di una lotta per la scuola. Chi soc;tiencche alla piattaforma « sindacale,. occorre aggiungereuna proposta politica si pone in questo momento nella necessità di proporre forme di didattica alternativa, di cogestione o di gestione alternativadella Struttura, 194 Biblioteca Gino Bianco
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