corpo ad esperienze generalizzabili, fondamentalmente per tre ragioni: la prima, perché è oggettivamente asfittico e senza sbocchi un dibattito circa il ruolo della scuola nei confronti della società senza che vi vengano coinvolte forze sociali protagoniste al di fuori della scuola; la seconda, perché pare bastare ai docenti l'aver chiarito che il proprio impegno nella sede è antagonistico al piano della « pace sociale » e che il diritto all'opposizione contro la « Facoltà inesistente » legittima la pubblica richiesta di rafforzamento dei propri gruppi sul piano dell'organico di lavoro (ancora come opposizione ad una gestione « indifferente » delle risorse che di fatto avrebbe potenziato la maggioranza assenteista); la terza, perché basta agli studenti l'aver acquisito il nuovo terreno politico offerto dal seminario, cioè l 'evidenza della contraddizione tra la restaurazione della Facoltà per corsi ed un nucleo di ricerche-didattiche conflittuali: di qui la necessità di assumere come punto di riferimento della loro presenza politica il campo di contraddizioni più avanzato, all'interno di quei gruppi, anche se ognuno di questi sarà ancora un ghetto dove le posizioni dichiarate circa i rapporti fra scuola e società si tradurranno nella pura e semplice esemplificazione pedagogica data <la determinati esperimenti didattici 28 • In realtà il Piano aveva resistito agli attacchi anche se le contraddizioni interne cominciavano a deteriorarlo. A farne le spese in sostanza era stat a la massa degli studenti, per la quale il restauro indolore nella « pace sociale » portato avanti nel biennio dopo il '68 aveva funzionato da vera trappola, mentre nonostante la chiarezza di determinati enunciati circa la funzione della Facoltà in rapporto al mercato del lavoro, come abbiamo visto, le punte politicizzate degli studenti avevano vissuto l'esperienza pressoché separate dalla massa. La forza del Piano si era imposta grazie alla disgregazione degli studenti in coerenza con l' atomizzazione della didattica e addirittura cresceva nella misura in cui si erano concesse alcune valvole di sfogo attraverso le quali incanalare la contrattazione e la contestazione verso questioni inerenti non i contenuti della didattica e della ricerca, non l'or ganizzazione del lavoro, ma quasi esclusivamente i vincoli burocratici e fiscali, gli unici a cui si presumeva che si sarebbe sensibilizzata l'intera massa in una situazione di Facoltà come quella che abbiamo cercato di descrivere. In tal modo poteva passare ancora inosservata alla massa studentesca, se cosl si può dire, la realtà vera di una scuola tranquillamente depressa a un paleo-compito di garantire una minima qualificazione professionale e le avanguardie sarebbero state obbligate, se volevano 191 Biblioteca Gino Bianco
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