Classe - n. 7 - luglio 1973

si pone come componente per cosl dire a-studentista rispetto al problema generale della gestione della lotta operaia. 6. 1970. Nuove analisi politiche e nuove contraddizioni nella sede. « [ ... ] L'esperienza degli ultimi mesi del Movimento Studentesco di Architettura, col prevalere di una linea di rifiuto aprioristico di ogni impegno nei confronti della situazione concreta della Facoltà, ha dimostrato come questo porti soltanto ad approfondire la frattura fra la massa degli studenti e la parte più politicizzata dell'assemblea » 21 • Dalla presa di coscienza circa il nesso fra paralisi politica conseguente all' « assenza del movimento », e repressione sul piano della didattica emerge nel movimento, all'inizio dell'anno accademico 1969-1970, la riproposizione del suo compito essenziale: egemonizzare politicamente il potenziale racchiuso nella specificità della condizione delle masse studentesche nella scuola, un potenziale antagonisti.èo al ruolo demandato alla scuola dalla borghesia e dal governo, quindi mobilitare tutti gli studenti e sensibilizzare i docenti disponibili per una « battaglia per un funzionamento alternativo [della scuola] che corrisponda agli interessi generali dei lavoratori e della classe operaia » 22 • La situazione di Architettura viene colta come emblematica e anticipatoria del destino che la funzionalizzazione agli interessi capitalistici delle leggi di riforma, come la legge Ferrari-Aggradi, assegna all'intera università: Alla liberalizzazione dell 'accesso alla Facoltà per tutti i diplomati (magistrali , geometri , etc.) corrisponde da parte delle autorità accademiche la liberaliz. zazione dei piani di studio, il « superamento della prassi selettiva ». La Facoltà è aperta a tutti (la selezione sociale si compie essenzialmente a livello medio superiore), tutti arriveranno al titolo (non alla laurea, magari, ma al diploma di 1° grado): in realtà il livello di massa della formazione è quello di una scuola sottoprofessionale: nell'Università per 4, 5, 6 anni i diplomati nascon• dono alla società e a se stessi il loro ruolo di disoccupati, sottoccupati, etc. La loro spinta sociale, il loro potenziale rivendicativo e politico sono finalmente deviati. Gli studenti nel loro complesso sono assoggettati al nuovo autoritarismo dell'assenza programmata di scuola e alla nuova selezione; prima attraverso le forme di clientelismo stimolato dai docenti, poi nel dopolaurea ncll'a. senza di ogni formazione e quindi nella disponibilità a qualunque destinazione sul mercato del lavoro 23. tì più , che mai evidente agli studenti la sfasatura tra una Facoltà statica anche culturalmente nella « pace sociale ,. e i grandi problemi sociali (casa, sanità', trasporti) che le lotte della classe 188 Biblioteca Gino Bianco

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