zione nel sociale. 1,: già aperta la logica del « gruppo • che « fa politica », che si lascia alle spalle la specificità della condizione studentesca, ed è in crisi il progredire del movimento di tutti gli studenti verso una sua identità nel contesto del fronte globale delle lotte. Tali esperienze del '68 di proiezione della lotta studentesca verso la fabbrica e verso il quartiere sono destinate a rimanere essenzialmente testimonianze soggettive, quindi limitate e divise, all'interno di un movimento generale che a sua volta trova un limite proprio nell'agire come testimonianza di se stesso. Il movimento, per la sua posizione tolemaica rispetto al fronte delle lotte, sebbene il riferimento ideologico sia la classe operaia, si pone più il problema di come estendere e trasmettere il proprio grande potenziale di lotta che quello di come contribuire al mutamento dei rapporti di potere in un quadro di alleanze di classe. Né questo salto era oggettivamente possibile per due ragioni conseguenti. In primo luogo, i part iti e i sindacati erano assenti dalle lotte studentesche di cui non recepivano i contenuti rinnovatori e con le quali non si confrontavano, poiché, non avendo avvertito a tempo che quello della scuola era uno dei fondamentali problemi sovrastrutturali del paese destinato a investire i problemi di struttura, riducevano il loro impegno ad un dibattito sui progetti di riforma che non acquisiva né i contenuti né il potenziale utilizzabile delle lotte nelle sedi. Insomma, di fronte alla nuova situazione dell'Università radicalmente mutata per la condizione di massa della forza-lavoro intellettuale in formazione, le organizzazioni storiche della sinistra non ponevano la questione fondamentale dell'egemonia del movimento operaio sul controllo del processo di formazione della nuova forza-lavoro, almeno nel senso, storicamente maturo, di gestione sociale della scuola. In secondo luogo, gli studenti, per parte loro, sulla base di un giudizio radicalmente negativo circa l'assenza dei partiti e dei sindacati da quelle lotte nelle sedi da cui il movimento originava, si contrapponevano nello scontro antistituzionale anche ai partiti della sinistra in quanto « istituzioni » . A questa tendenza del movimento studentesco a proiettare nel sociale la vocazione antistituzionale non è contraddittoria, anche se indipendente, l'esperienza nella sede di Architettura alla fine dell'anno accademico 1967-68. Il seminario estivo, nel quale ogni gruppo di ricerca contribui sce al dibattito con un proprio punto di vista che cerca di cogliere i legami fra la propria produzione culturale e l'elaborazione politica del movimento, si può interpretare come risvolto di sede della lotta generalizzata a livello cittadino contro 184 Biblioteca Gino Bianco
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