Classe - n. 7 - luglio 1973

tere accademico e, mediatamente, con l'apparato statuale, quei limiti costituiranno il punto di partenza di un'autocritica, man mano maturata all'interno del movimento, che preluderà alle posizioni dialettiche del '68 in ordine alla collocazione delle lotte degli studenti nel quadro delle lotte nel mondo capitalistico. 3. 1967. Radiografia del potere nellVniversità e lotta antistituzionale. L'occupazione dei 55 giorni dal 26 gennaio al 21 marzo 1967 è un'occupazione di massa. Gli studenti, che hanno ormai investito l'intera Facoltà col movimento tendenzialmente unitario pur nella persistenza delle organizzazioni studentesche tradizionali, socialiste e cattoliche (l'UGI e l'Intesa), si mobilitano sulla richiesta di un programma generale di Facoltà rivolta all'organo istituzionale di gestione, il Consiglio di Facoltà, che viene finalmente individuato quale unico responsabile dell'indirizzo politico culturale. Il raggiungimento del nuovo piano di scontro fra studenti e controparte accademica viene accelerato dall'azione in atto degli assistenti, per la gran parte volontari, i quali, rifiutando di continuare a svolgere la mansione di cuscinetto fra il docente titolare e lo studente, di sopportare di fatto il maggior peso delle funzioni didattiche a colmatura degli enormi vuoti strutturali e scienti.licidella scuola, favoriscono il processo di semplificazione e di chiarimento dei rapporti interni fra gli studenti e i veri gestori dell'istituzione. D'altra parte i contenuti sindacali dello sciopero degli assistenti (durerà praticamente tutto l'anno accademico in forme attive attorno a temi inerenti le rivendicazioni della categoria e alla riforma dell'Università) verranno recepiti dalla piattaforma degli studenti nella misura in cui il movimento riconoscerà che una nuova organizzazione del lavoro dovrà dipendere dalla risoluzione dei gravi problemi dell'or ganico docente subalterno, visti come strozzatura della didattica di massa. La piattaforma studentesca è costruita sui fondamenti di una logica razionalizzante, in senso radicale, per la formazione di valori positivi presunti tali al di fuori di riferimenti di classe, nell'alveo di una cultura borghese avanzata e, nel momento in cui viene assunta dallo stesso Consiglio di Facoltà, costretto dalla lotta a ritrovar e' una propria identità per un proprio ruolo dopo una lunga fase di elusioni e di assenteismo, evita il collasso dell'istitu176 Biblioteca Gino Bianco

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