Classe - n. 7 - luglio 1973

politico fra potere e masse popolari, ma anche alla ricerca di un antagonismo dello specifico di scuola al ruolo subalterno riservata alla scuola dal sistema. Questo scritto cerca di ritrovare nella storia recente della Facoltà le cause che hanno fatto crescere le lotte degli studenti ( e dei docenti) e parallelamente accentuare la repressione fino all'attuale tentativo di « soluzione finale ». 1. Con l'occupazione del 26 gennaio 1967 (« occupazione di lotta e di studio ») durata lino al 20 marzo il movimento degli studenti conclude una lunga fase di critica della vecchia Facoltà, un'azione distruttiva del funzionamento interno di un organismo rigidamente costruito su stratificazioni di potere baronale, su un assetto didattico funzionale ad uno schema della professione immutat o da trent'anni , su una organizzazione del lavoro che comprimeva le risorse conoscitive degli studenti, li selezionava e li divideva attraverso enormi e parcellizzati carichi didattici e mediante un duro controllo nozionistico già del tutto incoerente rispetto alla stessa realtà professionale. Con l'occupazione gli studenti fanno un salto di qualità passando da una condizione di coscienza individuale ad una presa di coscienza collettiva della struttu ra di potere all'interno dell'istituzione e della forza oggettiva degli studenti in quanto massa, forza che si andava affermando come punto di riferimento necessario ad ogni studente per la realizzazione del diritto allo studio e alla qualificazione. Si apre cosl un nuovo ciclo, breve e intenso, delle lotte, che andranno a confluire nelle lotte generali della primavera-estate del '68 , durante il quale gli student i sperimentano e verificano la propria forza di massa, sebbene ancora limitatamente allo scontro con l'i stituzione scuola, in ordine ad un nuovo ruolo della Facoltà visto come risposta diretta alla domanda di conoscenza degli studenti; in un processo, fino all'occupazione del marzo 1968, che, se da un lato contiene degli spunti analitici circa la funzione classista della scuola nella società, dall'altro sostanzialmente risulta separato dai problemi e dalla prassi del movimento operaio. 170 Biblioteca Gino Bianco

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