cioè, non solo è « capita! using », ma sempre più « labour using ». Ma, abbiamo già visto, il lavoro nei paesi imperialisti è lavoro ben pagato, lavoro caro; inoltre se, come in effetti è avvenuto in tutti i paesi imperialisti, lungo un certo numero d 'anni cresce più il costo del lavoro che quello del denaro, la composizione organica del capitale di quel paese tenderà verosimilmente a diminuire, favorendo in ciò la tendenza del capitale ad emigrare dai tradizionali settori di investimento (industria pesante) verso i nuovi, a composizione organica minore e a più elevati tassi di profitto. I paesi imperialisti si sono cosl venuti specializzando precisamente in quelle lavorazioni ad elevato contenuto di lavoro, relegando, in parte, le lavorazioni a più elevata composizione di capitale nei paesi in via di sottosviluppo. :ll necessario introdurre, a questo punto, il concetto di « composizione organica della forza-lavoro », che pare più atto a descrivere i meccanismi economici e sociali in atto nei paesi imperialisti. Con tale concetto il marxista greco Emmanuel definisce il rapporto fra il lavoro qualificato (ben pagato) e quello non qualificato (mal pagato) 9 • Nclle industrie dove la parte del costo dclla maoodopcra sul valore aggiunto è più elevata della media, ci sono sia quelle che impiegano forze.lavoro a bassa qualificazione (es. i tessili) e quelle che, al contrario, richiedono un alto grado di formazione professionale. Nella seconda categoria i salari più bassi nei paesi in via di sviluppo non bastano a compensare l'inesistenza od il ritardo nella formazione di forza-lavoro. B soltanto nel primo genere di indust rie, dove le tecnologie sono pr11.ticamentele stesse dappertutto, che il loro vantaggio è irrecuperabile. Ma questa è una situazione che non deve inquietare i paesi industrializzati: in fin dei conti è a loro vantaggio. Infatti la vera distinzione non è fra settori dove entra più o meno manodopera, ma è fra i diversi livelli di qualificazione, il che si lega ai diversi livelli di salario. Si ritorna cosl all'idea che le industrie davvero concorrenziali sono quelle che sono capaci di pagare i salari più elevati 10• Cosl, nelle parole del capitalismo « nazionale » europeo, abbiamo evidenziato il nesso che lega, all'interno dei paesi occidentali, lo sviluppo neocapitalista con quello neocoloniale. Negli ultimi 25 anni abbiamo visto crescere l'occupazione nel «terziario» moderno più che nell 'industria: si è avuta, in particolare nell'ultimo decennio, l'inizio di una migrazione di lavoratori ·dall'industria verso il settore dei servizi, come precedentemente si emigrava dai campi alle fabbriche; all'interno dell'industria stessa, ed in particolare dell'industria produttrice di beni di investimento moderni, assistiamo, contemporaneamente , alla crescita della forza-lavoro 13 Biblioteca Gino Bianco
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