tiago nell'aprile-maggio', la Conferenza della CEE sulla politica industriale in aprile a Venezia 3 , la riunione del FMI in settembr e •, e cosl via. Ogni volta i paesi capitalistici si sono opposti a qualsiasi misura qualificante, chiudendosi in se stessi per risolvere ( !) i problemi della loro espansione. Ogni volta la loro « grande » stampa o ha creato il muro del silenzio o ha mistificato le cose. È stato passato sotto silenzio lo svuotamento della richiesta dei PVS di legare i DSP 5 a misure per lo sviluppo di questi paesi e di assicurare ad essi una presenza qualificante nel Comitato per il riassetto monetario: svuotamento operatosi in settembre nella riunione del FMI, cui in maggio la III UNCTAD aveva rinviato la decisione. È stata sistematicamente mistificata, invece, la III UNCTAD, e l'azione capitalistica che ne ha frustrato il tentativo, debole e velleitario in verità, cli rovesciare la tendenza in atto, di non far più essere « lo sviluppo del Terzo Mondo all'ultimo posto delle decisioni internazionali », cli cogliere « la congiuntura monetaria e commerciale fluida » per varare « un sistema meglio rispondente ' ai bisogni dei paesi in via di sviluppo » 6 • L'andamento della III UNCTAD è emblematico. Esso segna la fine di certe concezioni ed attese su una linea di « illuminate » riforme di razionalizzazione. Esso dimostra che occorre trovare un nuovo terreno di scontro per affermare indirizzi e mettere in moto strumenti in grado cli far avanzare nei fatti processi alternativi alla forbice di divari, senza limitarsi ad enunciare la necessità cli radicali rovesciamenti, tanto vera quanto propagandistica e in fondo attesista. È apparso chiaro che i PVS, dopo essere stati indotti da anni di pressione dei paesi capitalistici a limitars i a delle richieste « concrete » senza insistere sulle q;,estioni struttura li, si sono trovati di fronte ai « paesi ricchi » riunitisi ai primi di aprile in sede OCDE per escludere « un qualche progr esso su ognuno dei punti in questione » 7 : si sono trovati inoltre cli fronte alla loro stampa che ha subito dipinto la Conferenza non ancora nata come « sei settimane cli sterili discussioni e scenate », o che ha addirittura messo sotto accusa i PVS per aver frapposto « discriminazioni e vessazioni» agli investimenti privati esteri 8 , e per aver dato retta « ai sentimentali del cristianesimo di sinistra » congiuntisi ai marxisti nella « critica alle struttu re sociali del mondo contemporaneo» 9 • Apertasi poi in questo clima la Conferenza, lo stesso rapporto introduttivo ha subito vanificato il proposito di « invert ire le tendenze finora prevalse », proponendo il dilemma tra « l'impossibilità di accontentarci di ciò che è stato fatto » e « l'inutilità cli 147 Biblioteca Gino Bianco
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