L'isolamento sub-culturale può avere anche alti indici di partecipazione (vedi i vari circoli culturali o familiari ad esempio· del basso milanese), ma la sua funzione risulta essere proprio quella di escludere ogni forma di partecipazione più ampia e concreta; non solo, ma la sua diffusione finisce per costituire proprio uno degli strumenti più facili di cui può disporre la città-capitalistica per effettuare il suo fine disgregante ed insieme integrante. Là dove mancano anche queste forme limitate di partecipazione subentra la totale apatia politica che coinvolge l'individuo a tutti i livelli. A livello affettivo egli non ha interesse per nessun tipo cli problema politico e quindi neppure per quelli che entrano direttamente nella sua storia individuale; a livello valutativo nutre completa sfiducia verso qualsiasi tipo di intervento , da quello legalistico a quello conflittuale, che cerchi cli modificare la situazione; a livello comportamentistico egli non aderisce a nessun tipo di associazione e non stabilisce contatti neppure tra « pari "· L'isolamento e la ghet tizzazione in questo caso sono complete, e l'individuo diviene sempre più periferico. Tale ipotesi non esclude, è chiaro, che la mancata percezione dei problemi e la non-partecipazione trovino la loro origine, per la maggior parte dei casi, in forme intermedie e cambino in modo rilevante anche a partire da una diversa strutturazione dei quartieri. Vediamo quindi che all'origine della crisi che investe il movimento per la casa sta una serie complessa di elementi che agiscono a tre livelli: strutturale, infrastruttura le e sovrastrutturale. Questi limiti in parte sono stati messi in evidenza dal convegno cli Milano cui abbiamo già accennato. In particolare si è capito che quei limiti che abbiamo definito interni alle lotte assumono una rilevanza maggiore se considerati a livello nazionale: l'esigenza cli superare il settorialismo, la carenza organizzativa e il problema di allacciare alleanze stabili con altre forze sociali sono premesse indispensabili perché si crei un movimento nazionale sui temi della casa, con precisi organismi territoriali strutturalmente legati tra loro e inseriti nei diversi contesti. All'interno cli questa prospettiva sono emersi anche con più evidenza quegli squilibri cli crescita politica che abbiamo cercato cli individuare; inoltre la diversità delle singole realtà urbane dal punto di vista economico e l'estrema disparità degli « attori ,. implicati nelle lotte rendono assai problematica la costruzione di un movimento .a scala nazionale. A nostro parere però è solo ripensando e lavorando a tutti i livelli individuati che si potrà raggiun142 Biblioteca Gino Bianco
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