Classe - n. 7 - luglio 1973

forma che ha incarnato, nel dopoguerra, la corsa alla realizzazione del profitto. L'ampiezza del mercato determina la qualità, la sofisticazione e la quantità dei beni di consumo vendibili; a sua volta la produzione di questi beni induce quella dei beni di investimento moderni. Il paese che raggiunge per primo il successo commerciale in uno dei nuovi prodotti, lo esporta, in un primo tempo, conquistando grosse quote di mercato negli altri paesi, distruggendo o assorbendo le industrie nazionali che non sono riuscite a crearsi un mercato sufficientemente ampio perché la produzione di quel bene diventi profittevole. In un secondo momento, man mano che le quote di esportazione crescono di importanza, e cioè si allarga il mercato, diventa profittevole impiantare la produzione direttamente in uno o più dei paesi compratori: in tal modo il dominio di una nazione su un'altra, che fino allora era rimasto confinato al campo commerciale o finanziario, diventa anche dominio direttamente produttivo. In un terzo momento, quando anche le industrie nazionali dei paesi satelliti avranno imitato il prodotto, e dunque la concorrenza sarà diventata più spiccata con la conseguente diminuzione dei saggi di profitto, il paese « fìrst corner », o, meglio, quello che sarà riuscito a difendere e mantenere il suo monopolio produttivo e finanziario, sposterà il suo interesse verso lo studio e la sperimentazione ed infine la produzione di beni di investimento anch'essa con caratteristiche fortemente innovative, cosl da ricreare il ciclo del prodotto. Storicamente le prime imprese multinazionali sono state le imprese americane di automobili, delle macchine da cucire, dei detersivi, per poter poi essere sorpassate in ordine di importanza dalle imprese, sempre americane, dei calcolatori, della chimica organica e della farmaceutica, del materiale da ufficio. Questo tipo di sviluppo economico, che possiamo ben chiamare di tipo neocoloniale, evidenzia, ancora di più, l'importanza che assume in ciascun paese la composizione di classe, a seconda se il paese è metropolitano (imperialista) o satellite (sfruttato). Se tradizionalmente il progresso era « labour saving » e la composizione organica media del capitale tendeva a crescere - e questo tanto più quanto le tradizionali industrie pesanti avevano il predominio nell'economia - negli ultimi 20 anni assistiamo ad un processo opposto: crescono di più, cioè, quelle imprese e quei settori caratterizzati da una minore composizione organica di capitale. Questo non solo è vero per il settore commerciale e dei servizi, ma anche per quelle produzioni di beni di investimento moderni ad elevato contenuto di ,scienza e « marketing oriented »: il progresso tecnico, 12 Biblioteca Gino Bianco

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