La part e fondamentale di un sistema efficiente di controllo della nocività ambientale è rappresentata da un registro dei dati ambientali e da un registro dei dati biostatistici. Due libretti, di rischio e sanitario, ripetono a livello individuale il contenuto dei due registri. Il registro dei dati ambientali deve memorizzare le situazioni ambientali, reparto per reparto, relative ai singoli fattori che possono essere nocivi secondo il modello di analisi proposto. A seconda delle esigenze, legate alle caratteristiche delle lavorazioni, verrà stabilita una periodicità di controllo per i fattori nocivi più importanti in ogni data lavorazione, le sedi, il momento e le modalità di determinazione. I risultati delle determinazioni devono essere resi noti al gruppo operaio interessato in modo efficace. Una forma pouebbe essere rappresentata da tabelloni di reparto che riportino le modalità, la sede, il tempo di registrazione ed i dati riscontrati. Il compito della Sezione sindacale aziendale è quello di stimolare il gruppo operaio omogeneo ad organizzare, in rapporto alle indicazioni derivate dalle osservazioni spontanee, i caratteri dei due registri e degli altri strumenti di registrazione della nocività e dei suoi ef!'etti. Il registro dei dati biostatistici deve riportare tutti i dati re lativi allo stato di salute dei lavoratori, reparto per reparto, i dati particolareggiati della visita di assunzione (anamnesi o storia dell 'individuo relativa ai momenti essenziali della sua vha, sviluppo fisico e psichico, malattie sue e della famiglia, ambiente di vita e di lavoro, precedenti, esame obbiettivo completo), degli esami eseguiti al momento dell 'assunzione, le assenze da lavoro, gl.Nnfortuni, le malattie e le loro cause. Il regis tro dei dati biostatistici deve permett ere una elaborazione dei dati al fine di stabilire se esistono dei reparti nei quali siano presenti disturbi o malattie con una frequenza superiore a quella dowta al caso, per ricercare nell 'ambiente di lavoro o in singoli fattori la causa di questi disturbi o malattie. Il registro dei dati biostatistici deve essere lo strumento essenziale per stud iare le malattie da ambiente di lavoro secondo il criterio di insieme o epidemiologico. Accanto ai registri i cui dati debbono fornire la storia delle condizioni ambientali e quella della salute ambientale, del collettivo dei lavoratori , è necessario rivendicare la istituzione di un libretto di rischio individuale. Esso dovrà contenere tutte le informazioni sulla storia del rischio al quale, nel corso dell'intera vita lavorativa, il singolo lavoratore è stato esposto. In tale libretto, da conservarsi a cura del lavoratore, dovranno essere segnati: 1) le mansioni svolte via via durante l 'attività lavorativa; 2) le caratteristiche dell 'ambiente lavorativo; 3) le ore di esposizione; 4) le risultanze delle misurazioni delle sostanze nocive, cioè i dati relativi alle concentrazioni delle polveri, vapori, gas, ecc.; 5) l'intensità degli altri fattori ambientali (temperatura, umidità, rumore ecc.); 6) tutti i risultati delle visite periodiche e preventive, i dati clinici, radiologici, di laboratorio e i risultati delle prove funzionali. I dati registrati nel libretto di rischio potr anno costituire uno strumen to insostituibile per la diagnosi delle malattie professionali, in quanto consentono di correlare l'anamnesi lavorativa con i sintomi della malattia. L'istitu zione da parte del sindacato di un libretto di rischio ci sembra realizzabile immediatamente, per es. per agenti tossici come l'amianto, il piombo, il benzolo, il solfuro di carbonio, la silice. Questa iniziativa sindacale ~ trebbc dare una prima indicazione agli individui esposti all'azione di sostanze ad alta tossicità e ad azione lenta, cronica, ineversibile, una indicazione sulla condotta da seguire per prevenire delle lesioni ineversibili . Non bisogna sott~ valutare l'importanza che il libret to di rischio può avere per individuare nel singolo lavoratore anche gli effetti nocivi dei fattori del primo , del terzo e del quarto gruppo. Il libretto sanitario, che esiste già in alcune mutue aziendali, è uno 131 Biblioteca Gino Bianco
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