Classe - n. 7 - luglio 1973

operaio interessato il quale deve confermare o meno la tollerabilità dell'ambiente di lavoro rispetto a questi fattori attraverso il NO c:onacnao (validazione consensuale). Come punto di riferimento occorre però valerai della lctteratun medica internazionale che è ricca di esperienze e di dati dai quali ai poaaono rrarrc valori limite oltre i quali l'ambiente è da conqdcrani non idoneo all'attività lavorativa . Il secondo gruppo comprende i fattori caratteristici dcll'ambimtc di lavoro: polveri, gas, vapori, fumi. Ad esempio: polveri di silice, vapori di benzolo, gas di solfuro di carbonio, fumi di acidi. Per semplificare la trattazione , sono state uascurate le radiazioni ionizzanti (raggi X, isotopi, ccc.), le vibrazioni cd altri fatto ri che però vanno considerati in questo gruppo rispetto ai problemi generali che essi pongono. Il numero delle sostanze nocive che si possono trovare oggi negli ambienti di lavoro, in questi ultimi anni, è aumentato in maniera vertiginosa e continua ad aumentare con un ritmo sempre crescente. Alle sostanze nocive tradizionali: silice, amianto, piombo , mercurio, benzolo, ecc. la cui concentra- . zione tende a diminuire, si aggiunge una enorme quantità di nuovi prodotti chimici di sintesi. L'industria moderna è infatti caratterizzata dall 'introd uzione nei processi produttivi in tutti i settori di una quantità sempre crescente di sostanze chimiche per le quali , ai fini della difesa della salute, è sempre più necessaria una valutazio ne tossico-igienica degli ambienti di lavoro. Tali sostanze riguardano la produzione degli antiparassitari, di alcuni polimeri, di sostanze plastiche e pellicole, i catrami, le fibre sintetiche utilizzate nell'industria tessile, le sostanze utilizzat e nella produzione della gomma sintetica, le combinazioni di silicio organico, i prodotti della chimica, del petrolio e del coke, i solventi organici ed i loro sottoprodotti, molti metalli rari, i propellenti, i prodotti usati nell'industria farmaceutica, ecc. L'identificazione, secondo il modello di analisi proposto, dei fattori del secondo gruppo è legata all'esigenza che il gruppo operaio interessato conosca il processo produttivo sia per quanto riguarda le sostanze impiegate sia per quanto riguarda i prodotti che si formano durante la lavorazione. Gli organi di senso, l'olfatto in particolare, possono essere un primo strumento di segnalazione, ma non sono affatto sufficienti. Il lavoro f isico tende in linea generale a ridursi mentre aumenta il lavoro nervoso e mentale: esso è misurabile in termini di dispendio di calorie, i suoi possibili effetti nocivi sono legati alla produzione di fatica ed al potenziamento della nocività dei fattori del secondo gruppo. La fatica in genere è sempre contemporaneamente fisica e mentale perché la concentrazione mentale e la tensione emotiva accompagnano sempre lo sforzo fisico prolungato e l'affaticamento nervoso e mentale ha sempre conseguenze sul rendimento muscolare. La fatica da attività fisica o muscolare compare più rapidamente quando la contrazione del muscolo è di tipo statico, cioè non comporta movimento; è difficile pertanto distinguere nettamente nella fatica muscolare la fatica dovuta al lavoro dinamico, che comporta movimento, da quella legata alle posizioni disagevoli, che causano lavoro muscolare di tipo statico . L'attività muscolare richiede un certo tempo di avviamento che è in rapporto alla faricosità del lavoro cd !lll'allenamento. In generale il tempo di avviamento, nel lavoro industriale moderno, è dell'ordine di un'ora circa. Il lavoro fisico è causa di fatica che, fino ad un certo limite, si può considerare normale e cioè fisiologica. Al di là di questo limite diVCllta eccessiva, cioè patologica. La definizione del limite tra fatica fisiologica e fatica patologica è quanto mai diflicilc, perché è condizionata da innumerevoli fattori. Interessa sottolineare comunque che la fatica fisiologica comporta, dopo il riposo notturno, un senso di benessere; il riposo notturno dovrebbe csscrc sufficiente a compensare la fatica del giorno precedente. La fatica patologica comporta una insufficienza del riposo notturno, e quindi un accumulo di fatica 128 Bibl ioteca Gino Bianco

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