Classe - n. 7 - luglio 1973

industrie e fra le diverse branche industriali è un fattore, fra i più potenti, di rendimenti crescenti. Questo meccanismo spiega perché il capitalismo si sia progressivamente orientato nei paesi imperialisti verso la produzione di massa e la vendita di massa, quindi verso un costante incremento dei salari nominali e del potere d'acquisto della classe operaia. Lo sviluppo delle industrie produttrici di beni di consumo e delle imprese distributrici ha reso necessario, all'interno di ogni impresa prima e di interi settori poi, una divisione del lavoro consistente nella separazione delle funzioni di trattamento dell'informazione da quello delle altre funzioni amministrative. Nello stesso modo negli USA, 40 anni prima, grazie alla concentrazione dovuta alla necessità di produrre ad economie interne o di scala, si erano venute concentrando grandi masse di operai che avevano reso necessaria la separazione delle funzioni di direzione del personale da quelle tecniche di produzione: ma quest'ultima separazione aveva soltanto prodotto nuovi mestieri e libri di testo universitari; la prima invece ha prodotto più industrie! Come dovrebbe essere apparso chiaro i rendimenti crescenti permettono uno sviluppo economico anche indipendentemente dal progresso della scienza e della tecnica, cosl come, in una situazione di crescente unificazione dei mercati mondiali, assicurano la preminenza delle industrie che producono su scala maggiore proprio perché hanno di fronte un mercato più ampio. A questo proposito non sarà male ricordare che, sotto qualsiasi punto di vista lo si guardi, il mercato USA è almeno il doppio di quello degli altri paesi industrializzati messi assieme. Un ulteriore vantaggio che danno gli incrementi crescenti è quello di poter pienamente utilizzare, oltre al lavoro sotto forma direttamente capitalistica, anche il lavoro indiretto. E questo non solo nei settori dei paesi imperialisti non ancora formalmente industrializzati (quali la scuola, branche dell'agricoltura e della distribuzione ecc.), ma, soprattutto, nei paesi satellizzati. Questa nuova divisione internazionale del lavoro fa entrare direttamente nel processo di valorizzazione del capitale strati, classi e paesi in cui apparentemente non sono dominanti i rapporti capitalistici di produzione. In questa rete di rapporti appare evidente come più piccolo è il mercato più esso dipenda dalle relazioni commerciali e finanziarie 'con gli altri paesi, mentre il mercato più ampio - in questo caso quello degli USA - sia apparentemente al sicuro da ogni interfe - renza, economica o finanziaria, delle altre potenze industriali. La spinta all'innovazione, in questo contesto, riassume bene la 11 Biblioteca Gino Bianco

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