Non viene posta quindi in discussione la possibilità di eliminare le cause del rischio, semmai solo di garantire un compenso a chi le deve subire in ogni modo. Quanto questo sia stato inevitabile è un discorso che in gran parte esula dagli scopi del presente articolo 12 • Un'altra caratteristica della impostazione delle organizzazioni operaie sul problema della nocività consiste nel metodo di delegare alle leggi, alle istituzioni create dallo Stato, in risposta alle richieste operaie di protezione, il controllo, la definizione e la individuazione della nocività. È anche dovuto proprio a questo metodo il risultato per cui mai si è cercato di individuare le cause della nocività nella organizzazione capitalistica del lavoro, quanto soltanto di precisare le forme attraverso cui si esprimeva la nocività stessa. Risultato ovvio di tale impostazione è proprio la monetizzazione della salute: lo stanno a testimoniare i contratti di lavoro di tutte le categorie fino al 1966 e quasi tutti gli accordi aziendali anche più recenti. Il discorso che si faceva era: « la salute dell'oper aio verrà in ogni caso intaccata dal lavoro ed allora è meglio che i padroni paghino questa perdita di salute dell'operaio ». Questa impostazione comporta che non vi è alcuna diminuzione dei casi di infortunio, di malattie professionali, come dimostrano le statistiche ufficiali fornite dall'INAIL, anzi vi è stato un progressivo aumento, sia in termini assoluti che relativi 13 • Queste statistiche però riportano i termini tradizionali della nocività, vale a dire quelle categorie che sono state codificate dalla legislazione statale. Occorre sempre tener presente che una grande quantità di malattie che non sono classificate come professionali, ma che sicuramente sono correlabili con agenti o situazioni espressi dalla fabbrica, dall'organizzazione di essa e dall'ambiente di vita più in generale, non sono ovviamente riportate in queste statistiche. Infatti il rischio ambientale da lavoro tende dalla mono-macro-tos icità alla oligo-poli-tossicità; la patologia del lavoro dalla specificità alla aspecificità. Il meccanismo eziopatogenetico tende a trasformarsi; all'azione diretta della noxa fisica sull'organismo si sostituisce un'azione indiretta di noxe diverse, fisiche e/o psichiche, agenti talora sinergicamente [ ..]. I rischi ambientali, da lavoro e no, tendono a confondersi sovrapponendosi sia dal punto di vista sincronico che diacronico, in modo tale da esi9Crc un superamento del solo criterio clinico per integrarlo con quello epidemiologico". Sempre più frequenti sono le malattie di ordine cosiddetto psicosomatico, come ulcere, coliti, gastriti e tutta una serie di disturbi 113 Biblioteca Gino Bianco
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