Classe - n. 7 - luglio 1973

periodiche agli operai addetti a lavori pericolosi o nocivi (ad esempio ogni anno per i fonditori, ogni sei mesi per i saldatori, ogni tre mesi per gli addetti alla lavorazione del piombo) ed allora sceglie l'ENPI , come potrebbe scegliere anche altre soluzioni, ad esempio l'Ospedale Civile, oppure un medico privato. L'ENPI cioè entra in fabbrica con il beneplacito o per incarico retribuito dal padrone. Nel 1906 fu riorganizzata, sulla base di circoli pluriregionali, la funzione ispettiva del Ministero dell'Agricolrura, Industria e Commercio e nel 1912 fu stabilita per legge la creazione del Corpo degli Ispettori del Lavoro , di cui facevano parte anche alcuni medici (il primo fu Giovanni Loriga). In teoria l'Ispettorato aveva potere illimitato nelle aziende di far rispettare le norme man mano emanate; in pratica è l 'unico organo che ha il potere di entrare in fabbrica per eseguire controlli ed ispezioni sanitar ie ed ambientali senza il consenso del padrone . !,: forse inutile dire che in realtà ha svolto questo suo compito in maniera del tutto inadeguata. Il rapporto tra l'operaio e l'ambiente ed il lavoro nocivo si è quindi evoluto storicamente secondo tre direttrici principali: a) la formazione di strumenti organizzativi operai di difesa: sindacato, leghe, società di mutuo soccorso, ecc.; b) l'imposizione progressiva del riconoscimento sociale del rischio, che si attua mediante la richiest a e l'ottenimento di provvedimenti legislativi di protezione; e) la battaglia nel posto di lavoro per la difesa ed il riconoscimento delle cause del rischio, che si esprime da una parte con forme spontanee di autodifesa (prima distruzione delle macchine, poi aumento degli scarti, cattiva qualità dei prodotti, assenze) e dall'altra mediante la contrattazione del rischio (lavorare in ambiente pericoloso o fare un lavoro nocivo comportano un aumento del salario). Tutta la impostazione delle organizzazioni operaie ufficiali in fondo, almeno fino a un certo punto, mostra l'accettazione della organizzazione del lavoro del capitale come dato narurale ed inevitabile . Se infatti le forme spontanee di autodifesa dal rischio mettono in evidenza, anche ad una analisi superficiale, il rifiuto di soggiacere alla situazione di lavoro imposta dal capitale, le richieste delle organizzazioni, che puntano alla monetizzazione del rischio, almeno fino al 1966, non pongono affatto in discussione le cause del rischio, che avrebbero immediatamente posto in discussione quella organizzazione del lavoro. Il progresso tecnico è « il destino cane ,. che io « in un modo o in un altro devo pagare ,. 11• 112 Biblioteca Gino Bianco

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