non discussi ed una conoscenza più diffusa di tutta la struttura produttiva 26 • Anche su queste forme la posizione dei gruppi è totalmente negativa: si sostiene che l'operaio dovrebbe fare il boia e l'impiccato e controllarsi da sé, autoregolare lo sfruttamento. L'affermazione è un po' debole. Se non c'è potere di contestazione, se non c'è una forte organizzazione operaia radicata nel gruppo omogeneo, controllarsi da sé non vuol dire altro davvero che una forma più insidiosa di sfruttamento. Ma se quelle condizioni ci sono, allora controllarsi da sé può voler dire anche scegliersi i tempi e i ritmi, i modi di lavorare, e vederne il collegamento con gli altri: e non è questo un obiettivo valido? Insomma, il fatto che i padroni siano forzati a prendere almeno in considerazione il superamento del taylorismo, a riconoscere che una certa organizzazione del lavoro non è l'unica possibile, con ciò smentendo essi stessi quella che era stata la principale giustificazione « tecnica » del dispotismo di fabbrica , pone al movimento operaio un terreno di sfida sul quale non basta la risposta , pure giusta, « vogliamo altre cose». Ali'« operazione Gattopardo » - bisogna che tutto cambi perché tutto resti come prima - non si risponde « non ci interessa cambiare », ma impedendo che tutto resti come prima. È questa la funzione dello scontro in fabbrica su questi problemi: non semplicemente la pressione per un modo di lavorare più razionale o più umano; ma l'affermazione di una capacità di controllo e di potere. Il processo è anche qualitativamente diverso se cambiano le forze che lo dirigono, ed è questo che i gruppi, ancora una volta legati ad una visione statica, non capiscono. Se le forme di organizzazione della produzione sono quelle in cui più clamorosamente si manifesta la ricerca della parte più avanzata dei padroni di ritrovare un'adesione della classe operaia, anche nelle tecnologie delle lavorazioni meccaniche ci sono segni di un'inversione di tendenza. Molte delle innovazioni proposte in quest'ultimo periodo presentano aspetti che corrispondono ad esigenze di • ricupero del controllo sotto nuove forme , almeno quanto ad esigenze tecniche. È interessante notare la frequente coesistenza di due di , questi aspetti solo apparentemente contraddittori: a) diminuzione della rigidità della macchina rispetto all'operaio di officina. Il vecchio principio secondo cui la determinazione dei dati di lavoro macchina dovrebbe essere completamente sottratta all'intervento dell'operatore diretto (pannelli chiusi a chiave, ecc.) 'è completamente capovolto. Questo intervento, sia pure 98 Biblioteca Gino Bianco
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