Vi saluta la Chiesa che è in Babilonia - n. 5 - giugno 1977
senza indicare l'anatema. Storica– mente invece la dichiarazione dog– matica è avvenuta in chiave di prov– vedimento disciplinare, una sottoli– neatura pastorale nei confronti di coloro che negavano quelle verità. Ad esempio le negazioni delle verità contenute nel Credo non comporta– no anatema, cioè sanzioni. Ora io credo che la dichiarazione del potere dogmatico farà sempre parte della natura della Chiesa in qualunque circostanza. Però mi tro– vo ora di fronte all'ipotesi, che io stesso mi formulo per la prima vol– ta, di non riuscire a vedere come si prende un provvedimento di tipo dot– trinale. ANNA LEONARDI: Quale prov– vedimento? GIANNI BAG ET: Quello di cui ho parlato nella relazione. Mi spiego: una cosa è il potere dogmatico; quel– lo non è in crisi neanche adesso. An– che il Concilio Vaticano II l'ha usa– to (vedi poi la dichiarazione di Ma– ria Madre della Chiesa fatta da Pao– lo VI con probabile carattere dogma– tico e la sacramentalità dell'episcopa– to per es.). La situazione nuova è che il potere canonico non è più accom– pagnato dall'uso contestuale di san– zioni: queste divengono rarissime e in genere è da notarsi che non toc– cano il nucleo dottrinale, ma verto– no piuttosto sull'obbedienza o su l'e– lemento del comportamento storico {per es. se il Girardi non avesse mai promosso « Cristiani per il sociali– smo», non sarebbe ora toccato dalla sospensione a divinis). Altri, che di– cono cose dogmaticamente terribili (per es.: che il luogo teologico è l'e– sperienza dei gruppi certificata dalla scienza umana) continuano ad inse– gnare tranquillamente, distruggendo qualunque teologia. Questo è un da– to di fatto, che io interpreto così: nel– la Chiesa di oggi rimane f ondamen- bibliotecaginobianco talmente l'ortodossia, ma essa non è più tutelata dal potere canonico. A questo punto è la teologia stessa che deve tutelarsi. I DEUG SU: Quando il potere ca– nonico usava la forza, utilizzando lo strumento del potere civile, era un fatto positivo? GIANNI BAGET: Era un fatto. Perché diventi positivo deve essere anche interpretato. La difficoltà mag– giore sta nel fatto che non è inter– pretato. La mancanza di sanzioni ca– noniche da parte della. Chiesa diven– terebbe un fatto positivo il giorno in cui ciò fosse proclamato, e si dices– se: « La Chiesa rinuncia alla deter– minazione di sanzioni canoniche nei confronti della eterodossia»; allora posso capire ·che diventi un fatto po– sitivo perché in realtà non si avreb– be più sanzione canonica. Ma rima– ne negativo nella misura in cui esso finisce per creare una situazione di incertezza; poiché il fatto che la Chiesa rinunci attualmente a colpire con l'accusa di eresia, induce il dub– bio sull'eterodossia di ciò che è ete– rodosso. L'aspetto negativo è l'incer– tezza della teologia che alla fin fine - come dice Anna - conduce alla libera prof essi one dei catechismi. Se la Chiesa avesse il coraggio di dire « basta », sarebbe un progresso per– ché, in sostanza, la sanzione dell'ere– sia è sempre legata a una sanzione pubblica. CLAUDIO LEONARDI : Questa sanzione pubblica è anche civile? GIANNI BAG ET: Per la verità non sono mancate condanne di eretici an– tecedenti l'età costantiniana (per gli gnostici era l'espulsione dalla Chie– sa); tuttavia lo sviluppo notevole co– mincia con l'età costantiniana. La condanna di eresia non è fondata sul– l'unità di Chiesa e Stato, ma si è sto– ricamente qualificata poi nell'accor– do tra i medesimi; tuttavia esisteva 21
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