Vi saluta la Chiesa che è in Babilonia - n. 4 - giugno 1976

dalla potenza di seduzione del principe delle tenebre, ciò è evidente: è infatti dallo storico che il cristiano muove per raggiungere la pienezza escatologica. Il precetto è sempre strumentato all'unica misura, la letizia, l'esultanza evan– gelica, l'esperienza di Dio e del proprio indiamento. L'esperienza di Dio e del proprio indiamento è il modo in cui si manifesta il carattere definitivo della economia cristiana, l'unità in Cristo della figura e della veritas. Rileggiamo insieme quel trattato di etica e di antropologia cristiana che è dato da Galati, 5, 13-24: « Quanto a voi, o fratelli, voi siete stati chiamati a libertà; soltanto non servitevi di questa libertà come pretesto per secondare la carne, ma per mezzo della carità. fatevi servitori gli uni degli altri. Infatti tutta la Legge si compendia in questa sola parola: "Amerai il tuo prossimo come te stesso ". Ma se vi mordete e vi dilaniate gli uni gli altri, badate di non causare la vostra mutua distruzione. « Orbene io dico: procedete secondo lo spirito e non appagherete le voglie della carne; perché la carne ha voglie contrarie a quelle dello spirito, e lo spi– rito _a quelle della carne: c'è opposizione radicale tra loro, affinché non fac– ciate tutto ciò che vorreste. Che se vi lasciate guidare dallo spirito, non siete più sotto la Legge. Sono poi ben note le opere della carne, cioè fornicazione, impurità, libertinaggio, idolatria, malefizi, inimicizie, contese, gelosie, ire, ca– parbietà, discordie, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose simili a quest~, che chi le commette, vi prevengo, come ho già fatto, che non parteciperà al Regno di Dio. « Il frutto invece dello Spirito è carità, gioia, pace, pazienza, affabilità, bontà, fedeltà, dolcezza, temperanza: contro tali cose non vi è legge. « Ora coloro che appartengono a Cristo, hanno crocefisso la carne con le sue passioni e le sue voglie ». L'uomo appare qui diviso tra lo spirito e la carne, tra l'appartenenza a questo secolo e l'appartenenza al secolo venturo. In questa doppia apparte– nenza sta il proprio della economia figurale, dell'economia del Nuovo Testa– mento: la convivenza tra la storia e l'escatologia. La scelta escatologica del cristiano ha perciò un risvolto di comportamento, ma il comportamento non è più legato alla tematica della diversità uomo-Dio, come espresso dalla cop– pia peccato-giustizia. È legato alla tematica dell'unione tra uomo e Dio, nel– l'indiamento, ed è espresso nella coppia peccato-misericordia, tradotta antro– pologicamente nella coppia carne-spirito. La tensione cristiana non è quella tra lecito e illecito, ma quella tra sto– rico ed escatologico, tra « già» e « non ancora», tra la presenza al mondo e l'appartenenza al Regno. L'essere incluso nell'eone transitorio, nel « secolo pre– sente», comporta una lotta per custodirvisi senza macchia. Il cristiano si situa perciò oltre l'antitesi piacere-dovere, e cerca semmai la coincidenza tra queste due forme dell'agire umano, il punto in cui, fondendosi, esse si annullano come opposti. La gioia che si ha in Dio comprende il superamento della coppia pia- 9 bibliotecaginobianco

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