Vi saluta la Chiesa che è in Babilonia - n. 4 - giugno 1976
bibli essere teologica: male, peccato e dolore sono problemi solo in riferimento a Dio e solo perciò da Lui e in Lui possono essere risolti. Israele e la Chiesa Nello schema paolino la Chiesa, fondata sulla conversione dei gentili e che prepara l'ingresso della « pienezza delle genti », prende il posto di Israele e Israele prende il posto dei pagani. Il problema teologico che così si pone è in che cosa la Chiesa differisca dall'Israele veterotestan1entario e in che cosa gli assomigli. La differenza è già espressa nella distinzione tra ombra e figura da cui abbiamo preso le mosse. Nella economia veterotestamentaria è presente solo l'ombra di Gesù Cristo, che è invece presente nella comunità nata dalla Buona Novella. Il mistero è ormai rivelato, tutto ciò che può essere detto storica– mente è detto, la parola definitiva è stata pronunciata. La rivelazione è con– chiusa. Qui sta la differenza tra l'economia dell'ombra e quella della figura, tra il Vecchio ed il Nuovo Testamento. Ma tuttavia « non tutti obbediscono al Vangelo» (Rom. 10, 16). Nell'attualità del rifiuto di accettare o di vivere il Vangelo, sta la somiglianza tra il Vecchio e il Nuovo Testamento, tra Israele e la Chiesa. Tuttavia, proprio perché Israele ha preso il posto dei pagani, e questo prendere il posto dei pagani fa parte del disegno divino, allora proprio questa somiglianza va pensata alla luce della differenza che esiste tra la Chiesa e Israele; la dialettica peccato-giustizia è ora sostituita da quella peccato– misericordia. Que.:;to tuttavia pone un problema radicale, che fu già visto dalla polemica pagana contro il cristianesimo: il problema che così poniamo è dato dalla frat– tura tra comportamento morale e sanzione religiosa. La religione ha svolto una funz::.one civile essenziale, ha cioè motivato con la sua potenza i precetti che davano personalità ed esistenza alla società. Da Platone ad Averroé, da Spi– noza a Kant, l'altra vita è stata vista come una condizione essenziale dell'or– dine politico. Ma non solo: la Chiesa stessa ha accettato questa funzione, e si è costituita come sistema etico fondato su sanzioni religiose. In ciò ha con– servato sia l'eredità dei gentili sia l'eredità d'Israele. Ma è ciò veramente l'es– senza dell'Evangelio, o deve essere solo considerato come una misura peda– gogica di transito, un provvedimento educativo? Il problema va affrontato in primo luogo per ciò che esso è. Esso sembra dover essere così formulato correttamente: quale è la motivazione dell'agire del cristiano? La motivazione dell'azione cristiana è data non dall'angoscia della colpa innanzi alla legge, ma dalla esperienza dello Spirito Santo. L'etica del cristiano è la mistica, cioè appunto l'esperienza di Dio. Che ciò chieda una pedagogia del corpo e dell'anima, la custodia dei sensi e del cuore, la difesa 8 ginobianco
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