Vi saluta la Chiesa che è in Babilonia - n. 3 - dicembre 1975
positiva della ecclesia meretrix rispetto alla Ecclesia sancta. Se infatti ingiu– stamente i concili hanno condannato Sabellio, Apollinare, Macedonio, Nesto– rio, Eutiche, Lutero, Calvino, ecc., allora gli eretici sono stati le vittime degli ortodossi e l'ortodossia è stata in concreto una prevaricazione. Lo stesso ac– cade quando si dice che la distinzione tra ortodossia ed eresia vale in passato, ma che ora non sono più possibili proposizioni infallibili, e quindi non si dà conseguentemente più ortodossia. Del resto, non è un caso che l'autore della formula del superamento storico del dogma, il Rahner, sia anche colui il cui pensiero ha determinato una revisione radicale del dogma trinitario e cristo– logico definito dai primi concili. Oggi in realtà le eresie trinitarie e cristologi– che sono ritornate attualità teologiche, vengono di nuovo espresse concreta– mente all'interno della teologia. Abbiamo il ritorno al modalismo sabelliano, alla concezione dell'Umanità di Cristo come determinazione del divino soste– nuta da Apollinare, abbiamo la cristologia kenotica ariana, abbiamo il mono– fisismo e il teopaschismo, ecc. Il problema è stato persino ufficialmente sotto– lineato nel 1972 dalla Congregazione per la dottrina della fede, che ha invi– tato in una sua dichiarazione i teologi a rispettare i dogmi trinitario e cristo– logico. La cosa è già paradossale in se stessa, perché, se la Congregazione con– stata una revisione così radicale, dovrebbe, in logica ecclesiale, indicare gli: errori e gli erranti. Ciò però nari avviene: e la dichiarazione della Congrega– zione ha avuto l'effetto di una grida manzoniana. Però essa ha reso canonicamente evidente che la distinzione tra ortodos– sia ed eresia è oggi contestata nella Chiesa. Potremmo ora esemplificare con una fenomenologia che non ha confini, ma ci basta dire: se in realtà il dogma per eccellenza, quello che Harnack conside– rava appunto il dogma, quello trinitario e cristologico, è contestabile, allora il dogma in quanto tale è negato; e non solo, come già oggi si dice, come for– mula di esistenza per la Chiesa presente e futura, ma anche per la Chiesa del passato. Se il dogma è oggi superabile, fu sempre un abuso perché fu posto come verità super temporale. Se la perfectio Ecclesiae è adogmatica ora, lo era necessariamente anche in passato. Logicamente perciò tornano attuali le anti– che « eresie ». 2. La crisi presente della Chiesa La ecclesia meretrix domina la scena della teologia, della cultura, della politica, ecc. I modi di pensare, i criteri di giudizio, gli orientamenti a priori, i « pre-giudizi » dominanti nel mondo cattolico sono ormai quelli della ecclesia meretrix. Lo si può vedere in una immediata conseguenza: qualunque deter– minazione dogmatica e qualunque fissazione di una posizione come eretica è sentita come un esercizio autoritario, mentre l'egemonia coercitiva di fatto della ecclesia meretrix sulla concezione dogmatica della Ecclesia sancta è sentita invece come un esercizio di libertà: e ciò anche in chi ritiene di essere fedele alla Chiesa ed alla sua tradizione. bibliotecaginobianco 7
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