Vi saluta la Chiesa che è in Babilonia - n. 2 - aprile 1975

bibli Un atteggiamento cristiano, che non allarghi la confessione del Cristo den– tro la realtà storica, appare non corrispondere pienamente alla realtà dell'uomo e della storia: e perciò viene a permearsi di connotazioni evidentemente paga– neggianti, specialmente in Oriente. L'originaria aspirazione pagana alla verità incomunicabile poteva diven– tare paradossalmente pretesto di moralismo e di mondanità. L'analogo feno– meno si verifica frequentemente anche nell'ambito cristiano e costituisce un grande ostacolo alla realizzazione dell'autentica vita di fede. Perché il senso della fede viene indirizzato consapevolmente alla pura appartenenza alla comu– nità, invece di tendere a trasformare la vita e la storia con i segni della Chiesa. A mio padre sembrava di trovare l'indice della fede nella maggior par– tecipazione alla vita della comunità. Ma così perdeva l'equilibrio tra l'origi– naria disposizione interiore e la vita ecclesiale. Quando verso la fine della sua vita perdeva il ruolo ecclesiastico che vi aveva svolto per decenni, la sua fede subiva infatti un profondo turbamento. In questa situazione aumentava l'attaccamento di mio padre ai ricordi della sua infanzia, trascorsa nella gioia della novità che il nonno aveva introdotto, ed egli si concentrava maggiormente nella lettura della Bibbia: cercava di vincere il sentimento scettico da cui la sua interiorità era scossa. Quando, am– malato, nell'estrema miseria, presentiva l'imminente morte, mio padre rievo– cava i ricordi più cari del lontano passato, perché solo in essi trovava qualcosa di sicuro. Così giunge alla morte aggrappandosi alla Bibbia, ma con la fede fe– rita, senza saper superare con la certezza della grazia una angoscia, forse per– ché era consapevole di non avere trovato il modo di far fruttificare la sua fede in maniera adeguata. Il contributo del protestantesimo si è rivelato proficuo nella conversione del mio nonno, ma non altrettanto nel cammino spirituale di mio padre. La realizzazione storica della vita cristiana si compie con l'umiltà, che porta alla morte mistica, con una vita diversa nelle realtà storiche, che implica il rico– noscimento del limite umano ma indica anche il suo superamento. L'umiltà ac– coglie i sacramenti, riconosce la necessità dei segni visibili della vita divina e il loro contesto storico. È questo il concetto e la realtà di Chiesa che mio padre non aveva potuto trovare. Ma nella Chiesa il pronto sì del mio nonno può diventare storia, moltiplicandosi in altre anime come quei pochi pani e pesci che il Signore rompe e si moltiplicano sovrabbondanti a saziare la folla. I. DEUG-SU 22 ginobianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=