Vi saluta la Chiesa che è in Babilonia - n. 1 - ottobre 1974

siamo ascoltarne la voce. Solo allora comprenderemo ciò che lo Spirito fa nel nostro tempo. Per poter comprendere la storia, bisogna tuttavia uscirne. La condizione della presenza è il distacco. Chi si pone in questa condizione, entra in un modo particolare di Provvidenza che diremo specificamente ecclesiale. È di questo secondo modo che vorremmo più propriamente parlare. li distacco Chi vuol venire dietro di me, rinunci a se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Questa parola del Signore inculca il vero senso del distacco. Il vero senso del distacco è l'abbandono totale di se stessi a Dio. Il loghion che ab– biamo citato non è di per sé una profezia della passione del Signore. Qui il termine croce non implica la teologia della croce di Cristo sviluppata da S. Pao– lo. Il loghion ha carattere parabolico, è una similitudine. Nella Giudea occu– pata dai Romani, il supplicium crucis era uno spettacolo conosciuto. Le ribel– lioni, i tumulti potevano finire in questo modo. La carovana dell'uomo con– dannato alla crocefissione, che andava nel luogo stabilito accompagnato dai legionari e portando la sua croce, era dunque qualcosa di abbastanza noto e significativo, perché venisse usato per esprimere altro. La punta della para– bola sta come sempre in un paragone. Il condannato ha abbandonato tutto, e tutti, e ha dato se stesso a un altro, lo segue assolutamente, senza alcun potere di fare diverso. La croce esprime la condanna che l'uomo che la porta ha ricevuto, una condanna assoluta e totale. Ebbene, Gesù chiede qualcosa al suo discepolo: che abbandoni tutto; che segua lui, come il condannato segue i legionari. Con la medesima « ne– cessità». E che porti la sua croce, cioè la condanna di questo mondo. Ecco la parabola dell'abbandono; abbandono di tutto, abbandono da parte di tutto, abbandono in Dio. È su questa spada che si fonda l'essere cristiano. Il sim– bolo della pietra indica la stabilità, ma il simbolo della spada indica la divi– sione. Una spada ti trapasserà l'anima, dice Simeone alla Vergine in cui si compie la promessa fatta ad Abramo. È nel dolore che da Israele nasce la Chiesa, il dolore della spada. Gesù è un segno perché suscita attorno a sè la contraddizione. Egli pone tra sé e il mondo la spada dell'abbandono totale. Esaminiamo che cosa significa abbandono. Abbandono significa in primo luogo abbandono del possesso della propria vita, abbandono del progetto della propria vita, abbandono della giustificazione della propria vita. Questo ab– bandono è in primo luogo un atto interiore, è una offerta a Dio, ma è un'of– ferta che non deve essere ripresa. I primi segni della storia che lo Spirito Santo ci rivela, riguardano proprio la gestione del nostro abbandono. Lo Spi– rito Santo ci mostrerà, se lo desideriamo, il punto in cui la miglior virtù è solo un'apparenza del peggior vizio; il punto in cui la moralità diviene con– formismo, la socievolezza mondanità, il realismo opportunismo, la dolcezza de– bolezza, la fermezza sadismo. È a questo punto che lo Spirito si manifesta. La lunga esperienza dei secoli cristiani, la lettura dei testi biblici, il modello della vita di Cristo ci indicano i punti su cui lo Spirito sceglie di operare. Possia– mo dire che ciò che lo Spirito abbatte sono i nostri modelli morali. Questi sono bibli 6 ginobianco

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