Vi saluta la Chiesa che è in Babilonia - n. 1 - ottobre 1974
alla carità, una per l'anima, l'altra per il corpo) e cioè la castità, e ditemi che cosa ci vorrebbe per riportare umanamente, civilmente il senso della castità nel nostro paese. No, i mezzi umani sono tutti spuntati. Umanamente, ti1tto è perduto, il che significa, cristianamente, che tutto va benissimo. Lo Spirito Santo sa veramente tirar fuori il sangue dalle rape. E noi in Lui e con Lui, se vogliamo. Ma allora cosa vuol dire essere presenti? Per essere presenti storicamente bisogna avere soldi, stampa, televisione, ecc. Bisogna contare. Il peso storico è un figlio del potere. E il potere, diceva Andreotti, logora chi non lo ha (poi però a lui è successo il contrario). Cari amici, non è vero. I potenti sono impotenti. Certo una raccomanda– zione di Agnelli conterà più di quella di tutti noi, più i nostri amici, parenti, conoscenti, ecc. Ma che cosa è una raccomandazione? Più si sale, più si è con– dizionati, più si è fungibili. Il potere si paga con l'impotenza. È candidato al potere chi accetta di non usarlo. Gli Stati Uniti ormai divorano i loro presi– denti, materialmente o moralmente, in Europa la scialbità è una condizione di successo. I Francesi preferiscono Giscard e forse i tedeschi Schmidt. Gli Argentini hanno ripreso Per6n, dopo esser certi che stava veramente male. Nemmeno Gheddafi è resistito. Israele abbandona la generazione sionista. I grandi uomini fioriscono invece solo nei paesi in via di sviluppo. Ma è solo il ritardo, che prima o poi colmeranno. Persino il Negus è in mano ai colon– nelli. In gioventù, quelli di noi che hanno l'amaro privilegio di situare la gio– vinezza nel solo spazio della memoria, hanno avuto il desiderio che io illis temporibus esprimevo com.e l'alleanza del potere con il bene. Heu, quantum mutatus ab ilio! Noi possiamo aiutare l'uomo (e anche l'uomo-al-potere) solo standone rigorosamente fuori. Lo Spirito sente la dignità della vita comune, sa che solo in essa fiorisce il vero potere, perché il vero potere è la libertà. La libertà non è l'habeas corpus e la Magna Charta e giù giù fino al 1688 inglese, al 1776 americano, al 1789 francese. Non disprezziamo nessun fatto storico ma non confondiamo un fatto storico con la storia, come non confondiamo delle garanzie giuridiche con la libertà. La libertà è lo Spirito Santo nella storia; è perciò noi stessi, la nostra dimensione, vocazione, essenza. Ubi Spiritus Domini, ibi libertas. La libertà, ecco il nostro volto storico. La libertà, che nasce dalla sicurezza nello Spirito Santo. La libertà, non essere schiavi della stampa, dell'opinione, del potere, della ricchezza, del costume, dei famigliari, dei genitori, dei figli, ecc. Ecco il nostro compito storico: essere liberi. La libertà è più che il segno dello Spirito di Dio, è il suo apparire. La libertà Questa parola è divenuta la parola chiave dell'età moderna: libertà dal– l'aristocrazia per la borghesia, libertà dalla borghesia per il proletariato. Li– bertà di commercio e libertà di sindacato, libertà di arricchirsi e libertà come essere eguali, libertà di opinione e libertà di escludere i dissenzienti, libertà individuale e libertà collettiva, libertà etnica e libertà di classe, libertà di reli– gione e libertà di secolarismo, tutte le esigenze ed esperienze del mondo mo- 11 bibliotecaginobianco
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