Il Bianco & il Rosso - anno V - n. 52 - luglio 1994

di sorta? Inoltre le culture politiche escludono per definizione i giovani, coloro che non hanno, anche per ovvii motivi generazionali, una storia politica. Escludono anche tutti quei cittadini che non ritengono di definirsi in nessun modo, sono semplicemente cittadini che vorrebbero vivere in una società dove i servizi pubblici funzionano, dove le strade siano pulite, dove ci sia giustizia sociale. Essi sono tendenzialmente portati a votare per quella forza politica, o per quel candidato che in quel determinato momento ritengono possa rappresentare le loro esigenze. Abbiamo assistito ad una forte mobilità dell'elettorato: in molti comuni alle elezioni europee il polo delle libertà ha avuto la maggioranza assoluta, mentre nella scelta del sindaco, dopo due settimane, ha vinto il candidato dei progressisti. c) In ambienti di sinistra la vittoria di Forza Italia viene spesso interpretata come semplice frutto della manipolazione delle coscienze attuata dai potenti mezzi televisivi in mano a Berlusconi. Mi sembra il vecchio vizio di addossare le colpe della sconfitta alle cattiverie del «nemico»: i cittadini se scelgono la destra (ieri la Dc) sono manipolati e immaturi, se votano a sinistra o per i progressisti sono maturi e consapevoli. Le stesse persone sono giudicate in senso positivo o negativo a seconda di come votano. L'approccio all'analisi deve essere diverso. È in atto da anni un profondo processo di laicizzazione della società, accentuato a D!LBIANCO a.LILROSSO ilXf>-10liJ partire dalla fine dei regimi comunisti del 1989. Il pragmatismo, tipico delle culture anglosassoni, comincia a penetrare in Italia, innestandosi però in un ambiente con scarse radici liberal democratiche. La società pragmatica, che è anche una società ricca ed appagata, ama i messaggi semplici, le idee precise ed elementari. La sinistra stenta a capire le dinamiche antropologiche della società dei consumi. d) Leggo nell'editoriale della rivista che la nuova formazione dovrebbe nascere da un'ampia mobilitazione di base coinvolgendo, nella prospettiva di un'ampia federazione di forze democratiche, componenti di provenienza cattolica, di sinistra democratica, area socialista, laici, ambientalisti: alla luce di quanto detto prima dobbiamo procedere col massimo rigore e chiarire ogni concetto, dire esattamente, nel concreto dell'azione politica, che cosa si intende fare. Nella giusta esigenza di coinvolgere le diverse culture politiche, se non si chiarisce l'esatto significato di questa proposta si rischia di riproporre la strada fallimentare di Ad. Vedo inoltre una diffusa tendenza difensivista. Si tende cioè a cercare nel passato le ragioni della propria esistenza che deve, al contrario, analizzare/capire il presente per progettare il futuro. Trepossibili scenari In pratica il processo d'aggregazione potrebbe assumere tre indirizzi: 69 1) struttura federativa composta dal Pds (come è oggi) più tutte le sigle rimaste (Psi, Ad, Rete, Verdi, Pri, ecc.); 2) un'aggregazione preventiva dei gruppi non Pds che poi contratterebbero con quest'ultimo i termini dell'accordo. I giovani, la maggioranza degli elettori non schierati, non proverà particolari emozioni né per l'assiemaggio dell'esistente né molto meno per l'unificazionedei soli frammentigià sconfitti. 3) Invece propongo un'altra procedura, una terza via, l'unica cne potrebbe garantirci contro i vizi del passato recente: si promuovano, d'accordo con il Pds e coi parlamentari eletti, in tutte le città Convenzioni Unitarie di tutti coloro che sono disponibili, si raccolgano adesioni dei cittadini sulla base di alcune fondamentali idee-forza e di qualificanti elementi di programma, si proponga una forma-partito aperta, si propongano incontri col diffuso associazionismo. Gli iscritti (che possono ovviamente essere anche aderenti a partiti) eleggeranno, subito dopo, in una specie di elezioni primarie i propri rappresentanti, quale nucleo fondante e legittimato del soggetto politico in costruzione. In questa prospettiva i Cristiano-Sociali, come associazione non partitica e che non si propone di trasformarsi in partitino, possono svolgere un ruolo importante sia per mantenere il dialogo con l'area del Ppi che per contribuire alla qualificazione programmatica e ideale del1'alternativa democratica.

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