Il Bianco & il Rosso - anno V - n. 52 - luglio 1994

minazione nella lotta alla criminalità organizzata rappresenta un enorme passo avanti sulla strada della maturazione civile; ma la vita politica e la convivenza civile di un paese non si fonda sulla obbligatoria condanna penale dei reati, sulla necessaria distinzione tra lecito ed illecito, ma si basa su scelte, orientamenti programmatici, su atti quotidiani di governo, sulla corretta costruzione del consenso, sul confronto e la composizione di interessi diversi e talvolta contrapposti. - Nel corso di questa lunga marcia il paese dovrà passare attraverso il travaglio di un cambiamento culturale e comportamentale dei cittadini e dovrà procedere alla faticosa costruzione di nuove forme e modi per costruire ed aggregare il consenso elettorale, che resta la base e condizione del potere in ogni democrazia. Gli esiti di questa lunga marcia verso equilibri più stabili e permanenti sono quindi in questa fase incerti e per certi versi imprevedibili. La vittoria del «polo delle libertà» o meglio del «polo del liberismo selvaggio»è oggi solo un evento. In questo evento si mescolano e si confondono interessanti e talvolta preoccupanti segni di «novità» con tutte le caratteristiche più deteriori del «vecchio». Questa vittoria può consolidarsi e da «evento» trasformarsi nell'inizio di un ciclo politico, e se così fosse non è pensabile una durata inferiore ai 10-15 anni, che è la durata media dei cicli politici nei paesi a democrazia matura. Viceversa, come molti di noi auspicano, questa vittoria può essere una temporanea esperienza tra le varie possibili in una fase di grande cambiamento, sempre che si sia in grado di mantenere il controllo democratico e si sappia evitare ogni degenerazione autoritaria ed ogni prevaricazione dei potentati economici e del monopolio dell'informazione. L'esitodi questa alternativa dipende da molti fattori (non ultimo il peso degli eventi e della situazione internazionale) ma dipende in larga misura dal comportamento e dall'impegno di tutti coloro che in forma diversa sono inte- {).!J, BIANCO 0-Z.ILROSSO 111•MOIII ¼ ~· ' ' '~.è.-- - ' .. :.·\,.; ressati alla vicenda politica italiana, non solo quindi i partiti, le istituzioni. La Repubblica italiana costruita alla fine della guerra di liberazione, il patto costituzionale che l'ha caratterizzata, non sono stati solo il frutto dell'accordo politico tra partiti ma sono stati frutto: - di una grande partecipazione dell'associazionismo, del mondo della cultura, del mondo del lavoro e, perché no, di una parte attenta e sensibile della chiesa italiana; - di un grande consenso popolare e-non solo elettorale maturato sui posti di lavoro, nelle università, nelle piazze e prima ancora nella clandestinità, nelle case e nelle famiglie. Certo noi oggi non usciamo da una guerra ma stiamo tentando di uscire solamente, si fa per dire, da un degrado morale e culturale, provocato da una classe politica e soprattutto da alcune forze politiche che hanno avuto maggiori responsabilità nel goveno del paese; che si è trascinato ed aggravato negli ultimi quindici anni. 27 Degrado caratterizzato da una profonda separazione tra mondo politico e società civile, degrado che ha minato perfino il consenso popolare intorno ai valori della democrazia di massa. Non si vuole con questo dare nessun attestato di virtù alla cosiddetta società civile, si vuole solo sottolinare come lo stretto collegamento, nelle due direzioni, tra società civile e mondo politico sia l'unico circuito virtuoso che garantisce la stabilità democratica. Certo oggi c'è un fatto nuovo e fortemente condizionante tutte le dinamiche politiche: il grande potere culturale di suggestione dei mezzi di comunicazione di massa. La capacità evocativa del mezzo televisivo porta a cogliere più i suoni e le forme che le parole ed i contenuti del messaggio politico, porta a semplificare la complessità del reale secondo comunicazioni sintetiche e rassicuranti, tende a creare eroi e miti, porta a semplificare, a far trascurare l'impegno, la fatica, il rigore intellettuale e culturale che l'azione politica richiede, porta a privilegiare la dimensione estetica sulla dimensione morale, conduce a privilegiare la dimensione «individuo» sulle dimensioni: «persona», «comunità», «popolo». Tuttavia, anche tenendo conto delle difficoltà indotte da questi nuovi elementi che caratterizzano l'attuale fase politica, non c'è alcun dubbio che non c'è possibilità di stabilità e democraticità per una nuova fase della vita politica senza: - la partecipazione convinta ed impegnata di tutte le componenti della società italiana: dal mondo della scuola al mondo del lavoro, dall'associazionismoa tutte le realtà organizzate; - il consenso maturo della stragrande maggioranza dei cittadini, perché solo con il consenso potremo avviarci verso la democrazia dei cittadini. Le forze politiche di ispirazione popolare e democratica non possono quindi limitarsi ad accordi di potere tra apparati, tutti chiusi all'interno di un sistema di riferimento conosciuto, ma debbono essere impegnate a creare le condizioni per questa partecipa-

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