Il Bianco & il Rosso - anno V - n. 51 - mag.-giu. 1994

D lJ, BIANCO ~ILROSSO U~NNH;WH~NN• diatamente successivi alla liberazione sono note a tutti. Ma vale forse la pena di ripercorrerle anche se brevemente, se vogliamo cercare di capire ciò che stà accadendo in questi giorni nel nostro Paese. Le forze politiche che avevano dato vita al Fronte di liberazione nazionale si dividevano, influenzate, in questo, dalla divisione in blocchi contrapposti dei Paesi che formavano le forze alleate che liberarono l'Europa ed il mondo dal nazifascismo. Le vicende di questi ultimi anni ci obbligano a rivedere le ragioni per le quali le forze progressiste che animarono il Fronte nazionale di liberazione si sono progressivamente divise. La caduta del muro di Berlino ha dimostrato che il socialismo dell'Unione sovietica imposto anche ad altri paesi dell'Europa dell'Est e dell'Europa centrale, e per il quale e in nome del quale, migliaia e migliaia di Italiani hanno lottato e sacrificato non era purtroppo che una enorme e macabra mistificazione. Ma si sta rivelando ogni giorno di più, una mistificazione, una enorme mistificazione, quel regime di economia di mercato considerato da molti nel mondo, l'ingrediente naturale del concetto di libertà e democrazia, concetto per il quale migliaia e migliaia di italiani ugualmente in buona fede lottarono contrapponendosi a quanti inneggiavano al sistema comunista. 43 È questa una mistificazione che ha provocato una tragedia economica e sociale di dimensioni mondiali senza precedenti. È una tragedia alla quale non abbiamo prestato sufficiente attenzione anche perché la miopia di troppi uomini politici o se si vuole l'assenza sempre più evidente di veri uomini di Stato non ci ha permesso di renderci conto che i Paesi, anche al di là dei processi di integrazione, diventavano ogni giorno, più interdipendenti. Non ci ha permesso di renderci conto che ci troviamo oggi in presenza di enormi ingiustizie all'interno dei paesi e soprattutto tra Paesi e Paesi, tra continenti e continenti al punto che libertà e democrazia rischiano di trasformarsi ogni giorno di più in parole vuote e senza quel significato per il quale molti, in Italia e nel mondo, hanno lottato e sacrificato la loro vita. Sinteticamente alcuni dati: il 30 % della popolazione mondiale è senza lavoro, il numero dei disoccupati nei paesi industrializzati supera i 35 milioni ma nei paesi del Terzo mondo i senza lavoro superano i 750 milioni e si calcola che più di un miliardo di persone vivono o meglio sopravvivono con un reddito non superiore ad un dollaro al giorno. Gli indicatori di base dell'ingustizia sociale rivelano che nella maggioranza dei paesi del nostro pianeta una parte enorme della popolazione è completamente esclusa dal processo di svilup-

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