Il Bianco & il Rosso - anno V - n. 51 - mag.-giu. 1994

{).!J., BIANCO W.ILROSSO MikidlNN nistra, .ma poi, votano a destra». Che ragione avrebbe un cittadino, abituato a deridere tutto, a gettare fango sulla politica, sui politici, sui valori, sulla vita e sulla morte, sull'amore e sull'impegno, di votare per una parte politica che appare perdente, che risulta avere le sue compromissioni con il vecchio sistema, che parla anche di solidarietà, di giustizia sociale, di liberazione, ma poi privilegia anch'essa il disimpegno, ride della cultura, esalta Paolo Rossi, Blob, Avanzi vari, rifiuta Cristianesimo e Vangelo ad ogni costo, confondendoli con il sistema democristiano, mitizza i diritti e dimentica i doveri, parla in un modo e vive in un altro? Qualcuno si è chiesto come mai la sinistra italiana abbia incrociato così pochi voti in fuga dalla Dc e dal Ppi. Ma è ovvio: molti cattolici fanno fatica a fidarsi delle parole della sinistra quando nei fatti la cultura dominante della stessa restava così lontana dai valori, dalla sensibilità, dal rispetto per il pluralismo necessario, per una autentica laicità che anche un volta superato il principio della unità politica dei cattolici restano pur sempre patrimonio di chi cattolico è e vuole restare, anche se critico, anche se poco praticante, anche se di sinistra, della tradizionale sinistra che della questione morale, della austerità, del riconoscimento dei valori del patrimonio cristiano aveva fatto un punto fermo del suo cammino? Ecco perché tanti cattolici non hanno votato a sinistra. Ecco, e conta molto di più, anche per13 ché tanti italiani hanno scelto Berlusconi, e con lui Bossi e Fini. Berlusconi almeno è un vincente, che promette tanto, che ha dimostrato di essere capace di avere successo. Di fronte a lui cosa c'era? Una sinistra in qualche modo complice del vecchio ... Una sinistra che in pratica perseguiva gli stessi valori senza poterli garantire ... Una sinistra attaccata ancora alle vecchie nostalgie di Rifondazione, alle antiche e nuove rabbie della Rete, alle parole d'ordine degli apparati ... Ma qualcuno ha provato, a mente fredda, dopo il 28 marzo, a leggersi le candidature dei progressisti in tanti seggi? Con personaggi della vecchia politica, con membri dell'apparato, con esponenti della burocrazia di partito, con le briciole agli altri, ai diversi, con l'occhiolino strizzato a tutte le stranezze, a tutte le trasgressioni, appunto come Cinico Tv, Tunnel, Blob, ecc ... Ho scritto di recente Biagio De Giovanni, in un fondo de «L'Unità», parte culturale, che «la sinistra deve ricominciare a fare cultura». Proprio così. È il primo compito. Fino a che non ci sarà stato un gigantesco salto culturale non solo non sarà possibile risalire la china, ma saranno sempre meno coloro che, capaci di riflessione e di critica, si impegneranno con questa sinistra. E questo vale non meno per i cattolici che cometali vogliono coerentemente cercare di vivere e di pensare. Ricominciare a fare cultura? Certo. E di più: ricominciare del tutto. È materia di discussione anche per noi.

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