,O!LBIANCO W.ILROSSO iiiiiiliM te, che la strada vera di Berlusconi è stata aperta da Craxi e Forlani, che uno come lui al potere c'è da tanti anni, in certo senso, che tra le promesse e il mantenimento c'è di mezzo ... il mare, che ... che ... L'epoca che viviamo è quella dei messaggi semplificati, e semplificanti: peggio per chi non l'ha capito. È una piccola consolazione, tutta intellettuale, dire che il vecchio è parso nuovo, e che il nuovo, - sia Pds, che Ppi, che Segni, che Ad, ed altro-, è parso vecchio. A parte il fatto che la novità vera non si raggiunge per decreto, o per un annuncio della Bolognina, di piazza del Gesù, e di qualche giornalista che diventa politica, ma con un lavoro lungo e con una pulizia a fondo di ciò che è vecchio, comprese complicità, omissioni, ammiccamenti, presenze residue nelle liste e negli organi rinnovatori, la verità è che la lezione dei fatti è stata questa. Occorre rifletterci sopra. E veniamo al tema centrale: Chiesa cattolica e situazione attuale in Italia, dopo la fine della Dc, e in qualche modo anche della prima Repubblica. È finita l'era del monopolio cattolico della Dc. Tutti conoscono il lungo cammino che ha percorso la Chiesa cattolica italiana per arrivare prima ad accettare, e poi a patrocinare la Democrazia Cristiana. Dopo i decenni della diffidenza e delle condanne, a cavallo di fine secolo scorso, e dopo il periodo clerico-fascista dell'era Mussolini, alla caduta del fascismo prevalse, in Vaticano, la decisione di appoggiare con tutte le forze il partito di De Gasperi, come unico baluardo efficace contro il pericolo comunista, allora tutt'altro che ipotetico. La Dc è stata il partito della Chiesa italiana, che ha pagato prezzi altissimi, sul piano pastorale e di credibilità morale presso tanta parte del 8 popolo italiano, ma nei fatti ha salvato, alla fine degli anni '40, la libertà di tutti, comunisti compresi. La difesa dei valori umani e cristiani ha all'inizio giustificato la scelta della Chiesa italiana. Con l'andare del tempo, e forse ben presto, i valori sono usciti di campo, e il mondo ecclesiastico ha protetto la Dc anche quando i valori non c'entravano nulla, e anzi, anche quando la realtà della politica reale, delle alleanze, della prassi di tanti uomini di potere, erano tutto il contrario dei valori stessi. La Chiesa italiana, con pochissime eccezioni, ha accompagnato in silenzio le degenerazioni della politica di governo, e addirittura ne è stata complice in tante sue parti. È un fatto innegabile. Tangentopoli è stata inghiottita con grande tranquillità ufficiale dagli uomini di Chiesa. L'istituzione chiedeva alla Dc, partito eterno di potere, che sembrava fino a pochi mesi fa una cosa sola con il sistema, e lo era, protezione e vantaggi molto concreti, li otteneva, e chiudeva gli occhi su tutto il resto, con nobili eccezioni che non cambiavano le cose, e forse fornivano alibi per difese dialettiche e sapienti distinguo ininfluenti. Su tasse, privilegi, Concordato, esenzioni, primazie, agevolazioni, anacronistici residui dell'e· poca in cui trono e altare andavano a braccetto, la Chiesa italiana nei suoi vertici non ha ceduto di un millimetro, neppure dove è apparsa cedere. Basterebbe chiedersi, in soldoni, cosa è stato sottratto al potere ecclesiastico, e cosa è rimasto, per rendersi conto che questa è la realtà dei fatti, nella sostanza. Oggi è finita un'era, ed è evidente anche a chi vorrebbe restare volontariamente cieco che i cattolici sono andati via, dalla Dc, e soprattutto sono andati via dalla presa in considerazione
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==